Facebook è la giacca nuova di Bing, un vestito elegante che permette al motore di ricerca di farsi più gradevole ed appetibile. Tutto gira attorno alla personalizzazione ed in tal senso Facebook può far cose che altri non possono, il tutto con la forza di una community da oltre mezzo miliardo di utenti che interagiscono quotidianamente.
Si prenda un motore di ricerca e lo si plasmi attorno all’utente. Si rendano i risultati delle ricerche sempre più personalizzati e si faccia in modo che ad ogni query si accompagnino i suggerimenti che gli stessi amici dell’utente hanno precedentemente portato online. L’essenza del nuovo accordo tra Bing e Facebook è tutta racchiusa in questa dinamica.
Ed è questo un colpo grosso per Bing. Mark Zuckerberg durante la presentazione non fa mistero del fatto che Facebook può far grandi cose soprattutto con gli “underdog” (Zynga, proprio grazie a Facebook, è diventato un grande nome nel mondo del gaming insinuandosi in mezzo ai colossi del settore). Bing parte in posizione di svantaggio rispetto a Google e Yahoo, ma ora ha un nuovo elemento in grado di esplodere un nuovo grande potenziale: i risultati personali, il materiale proveniente da Facebook e tutta quella selva di relazioni che soltanto il numero uno tra i social network è in grado di mettere in campo. In qualità di underdog, insomma, «ha davvero bisogno di innovare»: Facebook tende la mano, Bing la stringe volentieri.
I risultati dell’accordo saranno immediatamente sotto gli occhi degli utenti: componendo ad esempio un nome su Bing non si otterranno soltanto i risultati offerti dal motore, ma anche una serie di avatar provenienti direttamente da Facebook (insomma: dove meglio cercare una persona, se non su Facebook?):
Cercando un film, invece, Bing potrebbe proporre una copertina, i dati descrittivi della pellicola e condire il tutto con una serie di “Like” provenienti dagli amici dell’utente che sta compiendo la ricerca.
Gli esempi potrebbero dilungarsi all’infinito ed emergerebbe tutta una serie di dinamiche ulteriori di sicuro impatto. Chi cerca un ristorante, ad esempio, potrebbe scegliere dove cenare in base ai “mi piace” degli amici, soppesando la propria scelta sulla base delle indicazioni dei conoscenti più affidabili sul tema: Facebook personalizza ed influenza, pilota le scelte e genera nuovi percorsi di navigazione generati un “mi piace” dopo l’altro.
Un rapporto iniziato con il finanziamento Microsoft nei confronti del nascente Facebook, e proseguito portando il motore di ricerca sulle pagine del social network, matura ora definitivamente con una integrazione profonda dei due servizi con evidenti ricadute per l’utenza che genera le query, osserva i risultati e compie le proprie scelte a suon di click.
Il sistema sarà lanciato su larga scala soltanto nei prossimi giorni mediante una progressiva estensione ad un sempre maggior numero di utenti USA. Per l’Italia tutto ciò è ad oggi soltanto un discorso potenziale poichè lo stesso motore Bing non è ancora stato esportato se non attraverso il rebranding del vecchio Live Search, ma è comunque un discorso importante: l’accordo su Facebook inietta nel motore una vocazione chiaramente internazionale e potrebbe così velocizzare i tempi con cui Bing passerà i confini per portare la propria concorrenza a Google anche in Europa.
Nel post di presentazione, inoltre, Bing esplicita a chiare lettere come il sistema preservi in modo completo la privacy degli utenti. Innanzitutto potranno accedere al servizio soltanto i maggiori di 13 anni e potranno aver condivisi i propri contenuti soltanto i maggiori di 18. Inoltre nessuna ricerca viene condivisa con Facebook (a tutela di un dato oltremodo sensibile quale l’insieme delle query formulate) ed ogni “like” portato agli amici è prelevato soltanto tra le informazioni regolarmente disponibili sulla base delle impostazioni indicate nel proprio account sul social network.
Entrambe le parti, soprattutto, sono d’accordo su di un punto: è questo soltanto un primo passo. La personalizzazione delle ricerche ed un ulteriore approfondimento nell’integrazione di Bing e Facebook è qualcosa destinato a giungere a breve a compimento: l’interesse è reciproco e le parti stanno ora raccogliendo i frutti di un progetto che, secondo quanto trapelato, era ormai in cantiere da anni.