Wikileaks è l’elemento destabilizzante che Barack Obama probabilmente non si aspettava. Il premio Nobel per la pace ha infatti ereditato una delle peggiori situazioni belliche al mondo e, mentre tenta in qualche modo di liberarsene, deve anche pagar dazio per un sito web che, nel nome della trasparenza, sta ripetutamente portando online scomode verità provenienti dalle zone di guerra. Ed un nuovo colpo è già stato preannunciato.
Il sito di Julian Assange ha lanciato la propria “bomba”: entro la giornata di oggi porterà online 400 mila documenti riservati del Pentagono utili a far chiarezza su quanto sta succedendo in Iraq. 400 mila proiettili impazziti che si vanno ad aggiungere alle 75 mila rivelazioni legate agli scontri in Afghanistan, il tutto condito da forte eco mediatica e grandi polemiche per il ruolo ed il significato che Wikileaks va a ricoprire nei vari conflitti in atto.
Il processo a Wikileaks è aperto ormai da tempo e divide chi promuove la trasparenza come fine ultimo ed irrinunciabile da chi teme che la pubblicazione indiscriminata di tali documenti possa rivelarsi deleteria, inutilmente pericolosa e potenzialmente identificabile come nuova benzina su un fuoco che tutto il mondo vorrebbe invece spegnere.
Come è già avvenuto con i documenti riservati relativi alla guerra in Afghanistan, le diverse testate appartenenti a differenti paesi pubblicheranno le loro inchieste simultaneamente lo stesso giorno. Overton si è limitato ad aggiungere che la mole di documenti analizzati è impressionante e supera in numero quelli afghani, e che il lavoro che si sta compiendo “tiene conto delle lezioni passate”, in relazione alle polemiche sulle conseguenze delle precedenti pubblicazioni per i collaboratori afghani citati nei documenti.
Come sottolineato da Il Post, la grave preoccupazione del Pentagono deriva dal fatto che non vi sia alcuna consapevolezza relativamente ai contenuti che stanno per venire alla luce. A tal fine gli USA avrebbero messo in campo un team apposito, 120 persone il cui ruolo è quello di carpire i segreti di Wikileaks ed analizzare quanto sta per trovare pubblicazione.
Il sito è al momento fuori uso. Il motto «il coraggio è contagioso» rimane su una pagina di attesa nella quale si rimanda al canale Twitter dedicato e ad un canale IRC. Gli occhi del Pentagono e di tutto il mondo sono ancora una volta su questo sito web che, dribblando la censura dei tradizionali canali di informazione, porta a pubblica conoscenza informazioni sfuggite al controllo degli apparati militari.
Photo credit: Michael Baird