Facebook e Zynga, una partnership che a dispetto di quanto si possa pensare vale alle due aziende introiti per milioni di dollari, ma la cui stabilità potrebbe essere minata da alcune pratiche discutibili relative alla gestione dei dati personali da parte del social network. È dei giorni scorsi, infatti, la notizia che alcune applicazioni presenti sulla piattaforma presentano seri rischi per la privacy degli utenti. Tra queste anche due dei casual games più utilizzati: FarmVille e Texas HoldEm Poker.
Nelle pieghe della vicenda, che si pensava potesse essersi esaurita con la reciproca promessa di prestare più attenzione, qualcuno ha intravisto una possibile via per intraprendere una class action nei confronti di Zynga. Ecco dunque che, come riporta un documento depositato dallo studio legale Edelson McGuire di San Francisco, tale Nancy Griff residente nel Minnesota avrebbe avanzato una richiesta di risarcimento in nome di tutti coloro che si sono visti manipolare la propria identità senza autorizzazione.
Più nel dettaglio, la questione ha preso il via quando si è scoperto come alcune aziende operanti nel mercato dell’advertising sono potenzialmente entrate in possesso delle reali identità (tramite passaggio di User ID) di quanti fanno utilizzo di applicazioni Facebook come FarmVille, con la finalità di indirizzare loro campagne di marketing mirate. Al momento non è comunque stato reso noto a quanto ammonti la somma che Zynga dovrebbe sborsare per porre fine alla diatriba.
Del resto, si sa, le class action sono spesso usate strumentalmente negli Stati Uniti come fonte di reddito per speculatori ed avvocati, ma non raramente tale via si è rivelata fruttuosa soprattutto quando nel mirino figurano aziende con fatturati a 9 cifre.