Nelle ultime ore, un vero e proprio caso sta montando in Rete: Steve Jobs sarebbe un bugiardo, almeno via mail. La polemica si è sollevata a partire dalle missive rilasciate lo scorso aprile dall’iCeo. Come tutti sicuramente ricorderanno, Steve è stato contattato da un developer e, alla domanda sul possibile arrivo di un Mac App Store, il leader di Apple ha risposto con un laconico “nope”.
Per quale motivo l’iCeo ha deciso di mentire a uno sviluppatore? Di primo acchito, appare naturale la volontà di mantenere segrete informazioni riservate. Tuttavia TUAW ha voluto condurre una disamina dell’accaduto, difendendo a spada tratta il genio di Cupertino: Jobs non avrebbe raccontato fandonie, bensì “risposto selettivamente” ad alcune domande.
Il developer di Chiaro Software, in effetti, ha posto due domande precise all’iCEO: la rimozione della possibilità di usare OS X in modo classico, ovvero installando normalmente software esterno ad uno store targato Mela, e l’arrivo di Mac App Store.
Secondo TUAW, Steve Jobs avrebbe dimostrato la propria onestà confermando il normale funzionamento di OS X, omettendo solamente l’esistenza di un negozio online apposito. L’interpretazione, tuttavia, appare assai forzata: è molto più probabile, invece, che Jobs volesse mantenere lecitamente segreti i propri piani.
Difficile, infatti, pensare che ad aprile Cupertino non avesse già abbozzato l’idea di Mac App Store. Detto questo, la lezione appare più che chiara: mai fidarsi di una mail di Cupertino, soprattutto se a firmarla è il big boss della società.