Ormai Twitter, coi suoi 175 milioni di utenti, è un grande social network, ed è il preferito dai politici di tutto il mondo. Tanto che il prossimo G20 a Seul avrà un proprio account e più della metà dei presidenti che vi parteciperanno aggiorneranno anche il proprio account personale.
Della diplomazia 2.0 abbiamo parlato quest’estate, quando il presidente americano e quello russo, Barack Obama e Dmitry Medvedev, erano diventati ufficialmente follower l’uno dell’altro. Il capo del Cremlino, in particolare, è un vero appassionato del microblogging, nello specifico di Twitpic, anche se il record spetta al suo collega a stelle e strisce: @BarackObama è seguito da 5 milioni e mezzo di persone.
Basta dare un’occhiata all’account del summit, che si terrà l’11 e il 12 novembre in Corea, per scoprire come le diplomazie si sono già messe all’opera e che molti presidenti ormai twittano senza sosta.
Il nuovo primo ministro inglese, David Cameron, ha dedicato al celebre indirizzo, il 10 di Downing Street, il proprio account, col quale segue il suo collega canadese.
Amicizie che la neoletta presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ancora non può vantare, mentre è ovviamente attivissimo per l’organizzazione del vertice il presidente coreano, padrone di casa.
Brutto carattere sembra avere Nicholas Sarkozy, che dall’Eliseo non segue nessuno. Ma almeno un account ce l’ha, anche se il recente google bombing deve avergli fatto odiare il Web.
Nota dolente: Tra i tanti tweet di questo prossimo vertice internazionale ? li riconoscete tutti nel G20 del patto economico mondiale di Davos? tra presidenti e ministri nati nel secondo dopoguerra, spicca Silvio Berlusconi, che non usa alcuno strumento social e sembra essere decisamente più affezionato al telefono.
D’altronde, quando si pronuncia Google come “gogol” è lecito sospettare che non si tratti esattamente di un geek.
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