Una nuova analisi Royal Pingdom, in collaborazione con Akamai, ha consentito di fotografare ancora una volta l’andamento della banda larga a livello mondiale. Ne esce un quadro desolante per il nostro paese, sempre e comunque fermo in attesa che i big del settore si mettano d’accordo per fare un fondamentale salto in avanti verso una rete di nuova generazione basata sulla fibra.
Il Italia la velocità media misurata è pari a 3Mbps, dato che ci pone tra Grecia (3.03) e Polonia (2.93) al 22esimo posto a livello internazionale in termini di velocità di navigazione. La Corea del Sud è su un altro pianeta, disponendo 16.63Mbps per i propri cittadini e surclassando completamente la seconda piazza detenuta a Hong Kong con 8.57 Mbps. Trattasi però di situazioni geopolitiche particolari, con le quali il raffronto non sarebbe probante. Ben più interessante è invece il confronto con realtà quali Giappone (8.03), Romania (6.80), Svizzera (5.08), Stati Uniti (4.60) o Regno Unito (3.93): rispetto a tutte queste nazioni l’Italia si posiziona in situazione di difficoltà e per il prossimo futuro non è prospettabile un radicale cambiamento della situazione poichè il tutto risulta fermo a livello di infrastrutture.
I dati Royal Pingdom mettono in evidenza come il 22% della popolazione monitorata ha a disposizione una banda superiore ai 5Mbps. L’Italia, per contro, si posiziona in quel 35% di popolazione con banda media compresa tra 2 e 5Mbps; una analisi approfondita evidenzia inoltre come nel nostro paese vi siano ancora molte connessioni al di sotto dei 2Mbps, che secondo ogni tipo di definizione non è considerabile in alcun modo “banda larga”.
Il dato Royal Pingdom è importante anche per un aspetto ulteriore: si tratta di una valutazione indipendente che fotografa la rete italiana, mettendo così nero su bianco dei dati che in linea teorica dovrebbe raccogliere il progetto “Misura Internet“. Il tool di misurazione avrebbe doveva essere distribuito entro la fine di ottobre, ma quando ormai sono passate due settimane dalla scadenza il sito è ancora celato dietro un countdown che ne prospetta il rilascio tra una settimana circa. Si attende una conferenza stampa che annunci novità in proposito, pur nella convinzione del fatto che la misurazione della propria connettività non possa con tutta probabilità restituire buone notizie.