Twitter sembra aver trovato un modo nuovo per monetizzare la mole di messaggi che la community riversa ogni singolo giorno sul social network. Il nome nuovo è “Gnip“, un vero e proprio servizio di rivendita dei Tweet che si propone di concedere l’accesso ai messaggi previo pagamento di un abbonamento annuale la cui entità economica lascia però qualche dubbio.
L’annuncio è avvenuto in occasione della Defrag Conference ed è stato confermato a stretto giro di posta dal blog Gnip: la partnership consente alle parti di organizzare un servizio di API a pagamento con cui un committente terzo ha la possibilità di accedere ad uno specifico quantitativo di tweet per finalità proprie. I responsabili del progetto spiegano che l’idea è di vecchia data e che oggi la mole di messaggi presente su Twitter è un database di enorme valore per chi cura iniziative di advertising o intende analizzare il “mood” dell’utenza attorno a particolari brand.
I prezzi, però, non sembrano essere prettamente alla portata di tutti: acquisire una licenza per l’accesso al 50% dei tweet (Halfhose), infatti, costerà 360 mila dollari annui, mentre il 10% (Decahose) costerà 60 mila euro. Rimane gratuito l’accesso al feed “Spritzer” con il quale è possibile accedere a circa l’1% dei messaggi. L’accesso “Mentionhose” consente invece il monitoraggio di tutte le menzioni che un account riceve, inclusi @replies e retweet, ed il costo è pari a 20 mila dollari mensili.
Chi contrarrà la licenza non potrà né rivendere i messaggi né pubblicarli, ma soltanto utilizzarli a fini di analisi interna. Diverso, invece, l’accordo siglato ad esempio con Microsoft o Google ove i tweet possono essere riutilizzati pubblicamente, con accesso al 100% dei contenuti, mediante un pagamento nell’ordine dei milioni di dollari: la gestione in pubblicazione della totalità dei cinguettii rimane ad oggi ad esclusivo appannaggio di Twitter.
Difficilmente le piccole aziende potranno avere accesso ai dati con un listino prezzi di questo tipo, ma Twitter intende evidentemente avvalorare il proprio database con una selezione di alto profilo che apra l’accesso ai tweet soltanto a grosse agenzie, grandi corporation e ad un tipo di clientela tale per cui il valore autentico del database possa prendere forma secondo i canoni ambiti dal gruppo. I cinguettii non si svendono: Gnip ne è la conferma.