Chi si aspettava una reazione polemica e scontrosa, magari ostruzionistica, da parte di Microsoft di fronte ai primi tentativi di estendere l’uso di Kinect al di fuori del solo mondo di Xbox, rimarrà probabilmente spiazzato nell’apprendere le ultime dichiarazioni del gruppo guidato da Steve Ballmer.
Secondo quanto dichiarato dal responsabile Xbox, Alex Kipman, Microsoft non si opporrà a iniziative che vedono Kinect portato su PC o su altre piattaforme, evitando di adire per vie legali come qualcuno aveva ipotizzato, o di ostacolare in qualche modo la creatività di sviluppatori che volessero sperimentare utilizzi “alternativi” del motion controller di Redmond.
Punto decisivo in questa presa di posizione è il concetto di hacking. Microsoft ha precisato di essere contraria all’hacking inteso come l’intervento indebito e non autorizzato di terzi al proprio codice, mentre finora, i primi esperimenti hanno riguardato semplicemente la creazione di driver specifici che hanno consentito l’interazione di Kinect con un ambiente hardware e software diverso da quello pensato in origine, senza però intaccare in alcun modo il codice cui si accennava prima, rimanendo in tal modo in piena legalità.
Da Redmond si dicono anzi molto lieti di aver contribuito a stimolare la creatività degli appassionati con il loro prodotto, lasciando capire come sarà lasciata mano libera a chiunque vorrà cimentarsi in progetti di questo genere.
Probabilmente l’apertura un po’ inattesa di Microsoft arriva in funzione del ragionamento secondo cui la grande attenzione della community nei confronti del proprio motion controller non potrà che favorire le vendite di Kinect e contribuire contestualmente alla sua affermazione sul mercato.
Sarà stato questo, forse, l’aspetto che da solo ha fatto propendere Microsoft per questa linea “soft” che farà di certo la gioia degli sviluppatori e degli stessi utenti, che si porteranno a casa un prodotto polivalente e non legato, come in origine, a un esclusivo impiego videoludico.