Pare proprio che d’ora in avanti non potremo più dire “faccia” senza pagargli i diritti. Non almeno se di mezzo ci sarà la telecomunicazione. Un po’ come la parola “finestra” (Windows) nei mitici anni Ottanta, quando cominciò la rivoluzione del sistema operativo per tutti, Mark Zuckerberg ha depositato il marchio “face” per farci entrare definitivamente nella sua era.
Vi sembra strano, solo una chiacchiera della blogosfera? Guardate coi vostri occhi sul server dell’Ufficio Marchi e Brevetti americano e fugherà ogni dubbio.
Facebook ha intensificato gli sforzi per respingere chi utilizza parte del nome del famoso social network e parte del proprio per catturare l’attenzione sul Web. ad esempio, Lamebook è stata bloccato dal pubblicare qualsiasi contenuto e Zuckerberg ha ottenuto la totale paralisi del traffico sul sito.
Certo è singolare come l’ufficio abbia permesso a una parola così comune di essere depositata collegandola a questa descrizione:
Servizi di telecomunicazione, vale a dire chi fornisce online chat room e bacheche elettroniche per la trasmissione di messaggi tra utenti di computer nel campo generale di interesse relativo all’oggetto sociale e di intrattenimento, con nessuna relazione alla motorizzazione o alle automobili”.
Cosa esattamente ne vogliano fare a Palo Alto non è ancora noto, si sa soltanto che il marchio è internazionale, quindi varrà anche da noi in Italia.
I blogger in alcuni forum hanno già notato un possibile scontro con la Apple: come si chiama, infatti, il sistema di videochiamata per iPhone 4? Esatto: FaceTime. Non è una chat room, ma è pur sempre una servizio di telecomunicazione.