George Bush non si è fatto sfuggire le potenzialità dei social network e, per sponsorizzare il suo libro “Decision Points”, ha deciso di affidarsi a Facebook. Proprio oggi, alle 23 ora italiana, l’ex presidente degli Stati Uniti si mostrerà al pubblico per rispondere alle domande dei curiosi, direttamente dall’headquarter di Palo Alto.
Ancora non è dato sapere il contenuto della partecipazione, chi sarà il presentatore e se il CEO Mark Zuckerberg sarà presente. Nonostante questo, curiosità e polemiche stanno già montando sul Web. A pochi minuti dall’annuncio, sono stati migliaia i commenti sull’apposita pagina Facebook. L’evento, in effetti, è di per sé unico perché non solo propone al pubblico quello che è stato il Presidente degli Stati Uniti d’America, ma soprattutto perché si tratta di uno dei personaggi politici più controversi degli ultimi decenni.
Bush, tuttavia, non è estraneo al mondo della comunicazione social. La scorsa estate ha aperto la propria fanpage su Facebook e, ad oggi, conta più di 609.000 fan. Certo è ancora lontano da raggiungere i successi virtuali di Barack Obama e Lady Gaga, la vera regina dei social network, ma si tratta di un risultato comunque strabiliante per un Presidente tanto discusso.
“Decision Points“, la fatica editoriale che verrà presentata stasera, è un elaborato di quasi 500 pagine che passa in rassegna i meriti dell’amministrazione Bush. Si propone di rispondere alle più accese critiche, emerse soprattutto nel post 11/9, oggi ancora più palesi dato il nuovo corso targato Obama. Difficile, però, che l’ex Presidente esprima un parere sul suo successore in questa particolare occasione.
L’evento sarà proposto in streaming audio e video, così come avviene da qualche tempo per tutti i più importanti annunci di Facebook. Non resta che sintonizzarsi sulle frequenze di Palo Alto alle 23 per scoprire quali indiscrezioni Bush vorrà donare agli utenti. I temi papabili sono molti, ma tra i più scottanti potrebbe essere affrontato quello relativo a Wikileaks ed alle ultime rivelazioni trapelate: in tal senso George Bush potrebbe tornare a parlare da leader, esprimendosi sull’argomento prima di altri e diventando il primo avvocato d’ufficio a prendere le difese della propria bandiera.