Suonano tetri scricchiolii attorno alla Google Tv. È successo nei giorni scorsi dopo le prime porte chiuse da parte dei grandi distributori di contenuti ed ora succede di nuovo nel momento in cui Sony si trova costretta a tagliare in modo sostanziale il prezzo dei propri apparati pensati per il sistema Google.
Il primo device sotto osservazione è il lettore Blu Ray che Sony ha proposto al fianco della propria televisione e del proprio telecomando “qwerty”. Il dispositivo include le funzioni di set-top-box in grado di trasformare qualsiasi tv in una Google Tv, ma il prezzo con cui è stato proposto sul mercato (399 dollari) è sembrato essere fin da subito poco in linea con il reale valore di quella che ad oggi è ancora una scatola vuota.
Il prezzo del set-top-box è stato abbassato di 100 dollari, giungendo ora a quei 299 dollari a cui viene già distribuito il rivale Logitech Revue e configurando lo sconto più importante dell’intera linea. Le tv Sony dotate di set-top-box incorporato scendono di circa 200 dollari nelle versioni da 40 e 46 pollici rispetto al prezzo originale di 1000/1400 dollari e si posizionano ora nella fascia 900/1200 dollari. Così facendo aumenta la concorrenza interna a tutto favore delle vendite, ma si evidenzia anche un nervo scoperto: il sistema Google Tv è fin da subito in difficoltà?
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Un taglio tanto netto e solerte dei prezzi dei dispositivi da parte di Sony è più che dubbio: non è questa una strategia in linea con il normale regime di prezzi attuato da Sony e, soprattutto, non è questo un taglio addebitabile agli sconti praticati in modo trasversale su molti altri device in occasione del Black Friday.
Il taglio potrebbe essersi reso necessario per due motivi congiunti: la difficoltà di vendere la Google Tv da una parte, la difficoltà di vendere un nuovo ulteriore lettore Blu Ray dall’altra. Ma non solo: l’utente che acquista un set-top-box per Google Tv difficilmente sta cercando un lettore Blu Ray e più probabilmente, al contrario, sta cercando proprio una alternativa ai supporti fisici. Il concept prodotto da Sony, insomma, potrebbe non funzionare per definizione ed il taglio dei prezzi potrebbe in tal caso essere un palliativo utile più a svuotare i magazzini che non a riproporne con forza la presenza sul mercato.
Difficoltà concettuali, prezzi alti, forte concorrenza e la sensazione di trovarsi di fronte ad una rivoluzione in divenire nella quel Google potrebbe non riuscire ad imporre il proprio nome con la tradizionale semplicità: la Google Tv potrebbe non aver iniziato come sperato la corsa allo shopping natalizio.