Fine dell’anno, tempo di classifiche. Il Web è insuperabile nel fornirci dati nudi e crudi che poi si rivelano uno specchio attendibile dei fatti dell’anno. Per questo si chiama “I fatti dell’anno” la pagina speciale di Yahoo dedicata al 2010.
Partendo dai termini più ricercati, le domande più strane, una panoramica sul mondo, le celebrità più popolari e quelle a cui abbiamo dovuto dire addio, Yahoo trasforma i trend in qualcosa di più, una sorta di almanacco 2.0.
Per quanto riguarda le parole più ricercate, non c’è storia: Facebook supera tutti, mentre fra gli esseri umani, Belen Rodriguez, la starlette televisiva (prossima a salire sul palcoscenico di Sanremo) è ormai vera ossessione degli italiani. La celebrità più ricercata sul motore di ricerca.
La notorietà è quindi legata anche alle vicende di cronaca: i problemi per il rispetto della privacy e il film di David Fincher per Big F, o la tormentata relazione con Fabrizio Corona per Belen. Giochi, oroscopo, superenalotto e Grande Fratello compaiono tra le primissime posizioni.
Ma la pagina di Yahoo non si ferma qui, perché mostra anche le notizie più calde dell’anno, una graduatoria nella quale, forse un po’ a sorpresa, la marea nera del Golfo del Messico e le ceneri del vulcano islandese superano di gran lunga le vicende interne e la politica di tutte le latitudini.
Infine, impossibile resistere alla tentazione di analizzare gli scandali di questo 2010, anno senz’altro generoso da questo punto di vista. L’ultimo in ordine di tempo è il primo in classifica, cioè quello di Ruby rubacuori, la giovane marocchina prima arrestata e poi rilasciata dalla Questura di Milano sembra grazie a una telefonata del presidente del Consiglio. Tiger Woods e il tormentone della casa di Montecarlo si devono accontentare dei piazzamenti d’onore.
Cosa si evince da queste classifiche? Che le tendenze di ricerca hanno senza dubbio la capacità di individuare i dibattiti e le curiosità di un numero enorme di persone (Yahoo conta cento milioni di visite mensili a livello globale), ma si basa su un flusso di dati costantemente aperto e sensibile rispetto al momento in cui viene analizzato.
Un esempio? Alla domanda su quali parole rappresentino meglio questo 2010, in altri sondaggi gli italiani stanno rispondendo “bunga bunga”, oppure iPad e in molti scrivono “lavoro” e “crisi”.
[nggallery id=76]