Installare nella propria rete un router o uno switch è cosa banale. Chiunque con una conoscenza medio bassa delle reti ce la può fare, anche perché i moderni router fanno di tutto per agevolare l’installazione. La procedura di configurazione e collegamento compresa l’apertura della confezione non dura più di 5 minuti.
Ebbene per questi 5 minuti, forse tra non molto rischierete dai 15.000 ai 150.000 euro di multa. Non è uno scherzo, ma è quello che si legge da un Decreto datato 22 ottobre 2010 in cui si specifica che “per l’installazione di un router è necessario avvalersi di un tecnico specializzato qualificato per legge”.
Il decreto in realtà si rifarebbe ad una norma Europa (2008/63/CE) sulla concorrenza dei mercati delle apparecchiature per le telecomunicazioni e non si capisce quindi perché il legislatore nostrano abbia invece emanato una norma che di fatto non crea libertà, ma anzi vada a creare un vero e proprio albo professionale (con tutti i problemi del caso).
Il Ministro dello sviluppo economico avrà comunque tempo 12 mesi per emanare e perfezionare il Decreto e si spera che per allora le cose vengano risolte.
C’è a dire il vero uno spiraglio perché il Decreto del 22 ottobre specifica che:
i casi in cui, in ragione della semplicità costruttiva e funzionale delle apparecchiature terminali e dei relativi impianti di connessione, gli utenti possono provvedere autonomamente alle attività di cui al comma 1
Tuttavia la questione è poco chiara e preoccupante e la sensazione che si voglia tassare ulteriormente la persone, obbligandole a pagare un tecnico anche per le piccole cose, è molto forte.