Alla ricerca di una ventata di aria nuova, i vertici aziendali di eBay hanno deciso di scendere in piazza per acquisti. La scelta è alla fine ricaduta su Milo.com, sito statunitense specializzato prevalentemente nella ricerca di prodotti nei negozi locali delle varie città disponibili nell’archivio del progetto.
Grazie ad una cifra che si aggira sui 75 milioni di dollari, il più importante sito di aste sul Web può dunque aggiudicarsi un prodotto che potrebbe permettere all’intero servizio di fare quel salto di qualità necessario a smuovere una situazione di stallo in cui vige da diverso tempo. Il processo di trasformazione del progetto, che lo ha portato dall’essere prevalentemente orientato alle aste al divenire un portale improntato al “compralo subito”, è ormai in uno stadio più che avanzato e la dirigenza del gruppo ha ritenuto opportuno smuovere un terreno per certi versi divenuto arido.
Milo nasce con lo scopo di «tracciare ogni prodotto presente su ogni scaffale di ogni negozio in tempo reale»: un servizio diverso da quanto visto finora sul Web, che può fare la differenza in un settore ricco di soluzioni alternative per gli acquisti tramite la rete. La copertura del territorio statunitense risulta abbastanza ampia (oltre 50.000 negozi per un totale di circa 3 milioni di prodotti) ed in costante crescita, con un servizio limitato esclusivamente alla nazione a stelle e strisce. La startup di Palo Alto andrà ad arricchire il già ampio elenco di servizi in possesso del gruppo eBay, che può così aprirsi nuove strade nell’e-commerce.
Nessun commento finora da Jack Abraham, CEO di Milo, che ha preferito glissare asulle domande postegli da numerose testate giornalistiche USA. Il sito Web del servizio però non lascia scampo ad equivoci: un vistoso “Milo è entrato a far parte della famiglia di eBay” campeggia nella home page, in attesa che possano essere mossi i primi passi sotto la gestione eBay.
Un’occasione, questa, per rafforzare il rapporto tra negozi virtuali e fisici, creando un ponte tra mondo online e realtà offline, ed fornendo ai clienti uno strumento disponibile tramite la rete ma il cui utilizzo si riflette poi al di fuori del Web. L’acquisizione di Milo da parte di eBay rappresenta inoltre, ora che il marchio è di possesso di uno dei colossi delle vendite online, un’importante chance per i negozi sprovvisti di sito Web per avere maggiore visibilità in rete. Ma soprattutto, è la risposta eBay alle recenti mosse di Google, i cui occhi hanno iniziato a guardare con interesse Groupon per rafforzare il marchio della “grande G” nel mondo dell’e-shopping.
eBay vede PayPal come la fonte della propria giovinezza: i bilanci del sistema di pagamento sono in forte ascesa e destinati a diventare l’origine prima dei successi dell’azienda. Il gruppo non smette però di credere nel proprio marketplace che, pur in difficoltà, tenta ormai da tempo di reinventarsi per trovare nuove formule con cui rilanciare la visibilità e le opportunità per i propri venditori affiliati. Milo altro non è se non una nuova, interessante, ennesima svolta.