Paul Allen dovrà aspettare prima di veder riconosciuti i propri diritti. Dopo aver richiesto in sede legale il rispetto della proprietà intellettuale legata a quattro specifici brevetti, infatti, Allen deve ora fare un passo indietro e ripartire da capo.
Paul Allen ha depositato la propria denuncia contro gruppi quali Google, Yahoo, Apple, Facebook, Netflix ed AOL: 11 aziende nel mirino e 4 brevetti risalenti ai tempi della Interval Research Corp., il tutto contenuto all’interno di una denuncia che, così come formulata, non potrà proseguire nel proprio percorso. La decisione è del giudice Marsha Pechman, la cui sentenza chiarisce come l’accusa di Paul Allen sia da considerarsi come troppo vaga per meritare un approfondimento delle indagini.
Nel testo pubblicato da Groklaw è possibile leggere la convinzione per cui la denuncia non avrebbe saputo identificare i prodotti specifici con i quali sarebbe avvenuta la violazione, il che impedirebbe pertanto di accertare quanto indicato: la violazione dei brevetti non è stata descritta con dettaglio sufficiente e per la Corte sarebbe pertanto impossibile capire nel merito il nocciolo della questione. Accuse respinte.
Paul Allen ha ora pochi giorni di tempo per depositare nuovamente la propria denuncia. Entro il 28 dicembre Allen dovrà riformulare l’accusa e ripresentare la propria documentazione alla Corte, pena la caduta dell’intero procedimento. Ed il team di Allen non sembra voler far passare la scadenza senza muoversi nuovamente all’attacco: la decisione del giudice Pechman è infatti giudicata come mera questione procedurale, una sorta di passo obbligato che il team legale si attendeva. Ed entro i prossimi giorni l’accusa muoverà le proprie pedine.