L’uomo dell’anno per il 2010 è Mark Zuckerberg. Il Time affida al volto di mr. Facebook la copertina di fine anno, descrivendo simbolicamente Zuckerberg sia come “prodotto” che come “architetto” della propria generazione. Nelle sue mani 600 milioni di utenti ed una rivoluzione: un nuovo modo di pensare la privacy e la comunicazione. La copertina è sua nell’anno del grande salto, nell’anno del film “The Social Network”, nell’anno in cui è divenuto chiaro a tutti cosa Facebook sia diventato in così poco tempo dalla fondazione.
Molti indicavano nelle ultime ore un sorpasso in extremis da parte di Julian Assange, il protagonista delle cronache degli ultimi mesi grazie a Wikileaks. Time, però, ha preferito la portata senza pari del fenomeno Facebook, assegnando così al suo fondatore l’ambito riconoscimento. Zuckerberg, nato nel 1984, consacra così la propria parabola che lo vede oggi a capo del progetto più rivoluzionario della Rete ed al timone di un gruppo proiettato dritto verso Wall Street ad una quotazione ormai multimiliardaria.
Il Time spiega la propria scelta indicando Zuckerberg ed Assange come «due facce della stessa moneta»: apertura e trasparenza, atmosfera di libertà e pungolo rivoluzionario. In entrambi i casi la privacy ne esce distorta e violentata, ma tutto ciò nel nome di una estensione dei limiti antecedenti. Così facendo, insomma, Facebook e Wikileaks stanno riscrivendo i confini dell’informazione e delle connessioni sociali, rottamando vecchi limiti e dovendosi scontrare per ciò con quanti considerano tali iniziative come contrarie alla sicurezza dei singoli (Facebook) o delle autorità (Wikileaks). In un modo o nell’altro entrambi hanno però portato a segno i propri colpi ed oggi sono ormai realtà incontrovertibili proprie di un sistema definitivamente modificato.
A 26 anni, Zuckerberg è di un anno più vecchio rispetto alla nostra prima Persona dell’Anno, Charles Lindbergh – un altro giovane uomo che ha usato la tecnologia per creare un ponte tra i continenti. Ha la stessa età della Regina Elisabetta quando è stata Persona dell’Anno, nel 1952. Ma a differenza della Regina, lui non ha ereditato un impero; lo ha creato.
Per aver connesso più di mezzo miliardo di persone, per aver creato un nuovo modo per scambiare informazioni e per aver cambiato il nostro modo di vivere la vita: per questi motivi Mark Zuckerberg è l’uomo dell’anno secondo il Time. E tutto ciò quando la sua parabola ascendente è appena iniziata.
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