Oracle ha annunciato OpenOffice 3.3, la nota suite di produttività ereditata dall’acquisizione di Sun Microsystems. Con questa nuova versione (nel momento in cui pubblichiamo il download non risulta essere ancora abilitato) l’azienda punta maggiormente verso il cloud computing e verso il mercato enterprise che da sempre rappresenta il core business dell’azienda guidata da Larry Ellison.
OpenOffice è considerata l’unica valida alternativa software alla suite Office di Microsoft. Recentemente, però, le motivazioni del gruppo e della community degli sviluppatori ha preso vie differenti e così gli sviluppatori hanno deciso di continuare il loro lavoro sotto il nome di The Document Foundation. Oracle, nonostante sia stata invitata a partecipare, non ha concesso l’uso del marchio, per cui la nuova suite di produttività ha cambiato nome in LibreOffice. Alla luce degli annunci odierni è chiara la differenza di vedute tra le parti e la frattura si fa a questo punto non più sanabile.
OpenOffice 3.3 risulta essere disponibile in due versioni: Standard Edition ed Enterprise Edition. La Standard Edition include una licenza per un massimo di 99 utenti, ma l’installazione è compatibile solo con un sistema operativo e non è previsto nessun supporto. Il costo è di 39 euro. La Enterprise Edition invece è valida per più di 100 utenti, supporta tutte le piattaforme e include il supporto tecnico. Il costo però aumenta fino a 71 euro.
La versione Enterprise inoltre include anche 5 connettori per l’integrazione con altre applicazioni enterprise (E-Business Suite, Business Intelligence Server, SharePoint Server, Alfresco e MySQL). Anche il plugin ODF per lo scambio dei file tra OpenOffice e Microsoft Office, che in precedenza era fornito a titolo gratuito, è ora a pagamento. Nonostante ciò, Oracle garantisce una riduzione dei costi di licenza fino ad un quinto rispetto alla soluzione Microsoft.
La nuova suite per desktop e notebook è inoltre affiancata da una versione web based denominata Oracle Cloud Office 1.0, anch’essa basata sullo standard ODF (Open Document Format) che consente di condividere documenti, fogli di calcolo e presentazioni mediante l’accesso alla “nuvola”, a cui si aggiunge la possibilità di gestire team di lavoro in remoto, organizzare conference calls e sincronizzare i documenti attraverso dispositivi mobile. Oracle entra quindi in competizione diretta con Google Docs e Microsoft Office 365, le due alternative cloud fino ad oggi proposte al pubblico.
Contrariamente a quanto indicato nelle prime ore, Oracle Open Office e OpenOffice.org rimangono due prodotti differenti. La conferma giunge dall’assistenza Oracle.