Una delle regole d’oro del buon rapporto fra medico e paziente è quella della fiducia, che si basa sul rispetto per i ruoli: il medico non è un amico, è una persona che fa un lavoro che in certe circostanze può essere importante nella tua vita. Da qui nascono i tanti equivoci, che i social network sembrano fatti apposta per aumentare.
Il dato è emerso in una recente ricerca della Rouen University Hospital, in Francia, pubblicata dal Journal of Medical Ethics, una delle prime su questo particolare argomento.
Nella ricerca, infatti, si fa preciso riferimento a Facebook e alla possibilità che i medici accettino l’amicizia dei loro pazienti. Le statistiche parlano da sole: l’85% degli intervistati rifiuta categoricamente di accettare pazienti ed ex pazienti fra i propri amici. Sui loro profili, nella stragrande maggioranza dei casi, si scovano facilmente indirizzi, abitudini, pareri, curriculum.
Solo paranoia professionale? Per il 40% di loro niente affatto: il rapporto medico-paziente sarebbe alterato se i pazienti scoprissero che il medico ha un profilo su Facebook, mentre 139 tra i 202 intervistati (il 76%) ritiene che cambierebbe solo se il paziente avesse libero accesso al profilo del medico, indipendentemente dal suo contenuto.
In ogni caso, anche gli studiosi, nelle conclusioni della ricerca, ritengono che lo scarso livello di privacy dei social network può complicare il rapporto medico-paziente.
E voi, avete il vostro medico tra gli amici o avete ricevuto un secco no?