Steve Jobs, l’uomo dell’anno. Steve Jobs, l’uomo dei miracoli. Steve Jobs, l’uomo che incarna l’American Dream. L’uomo di Cupertino: è lui l’emblema scelto dal Financial Times e da Barack Obama per chiudere questo 2010.
Il Financial Times lo ha scelto come l’uomo simbolo dell’annata che va concludendosi. Una scelta dettata dai successi dell’iPhone, ma soprattutto dall’ennesima rivoluzione chiamata iPad. Quel che brilla di luce propria è la capacità di Jobs di imporsi sempre e comunque a capo dell’innovazione tecnologica, riuscendo così a tirarsi appresso tutto il settore. E non solo: se il mondo dell’editoria lo ha visto come il nuovo vate in grado di aprire una nuova opportunità al giornalismo ed al mondo degli ebook, è perché nell’iPad il mercato è riuscito ad intravedere qualcosa di nuovo e grande. Il Financial Times non ha premiato Android, non ha premiato Facebook, non ha premiato Twitter: ha premiato il grande “vecchio” che ogni volta sa reinventarsi con coraggio.
E le motivazioni del Financial Times sono sostanzialmente le medesime a capo della scelta di Barack Obama di citare nel proprio discorso di fine anno il CEO di Cupertino come un esempio da seguire in quanto emblema moderno del sogno americano. Barack Obama in ciò è chiaro: Steve Jobs è una rivoluzione continua, è l’inseguimento della ricchezza come premio e merito di chi sa inventare ed inseguire nuovi obiettivi. La ricchezza è l’incentivo del sogno americano, è il riconoscimento che merita chi ha offerto a tutti un valore nuovo. Nel suo discorso, va notato, il Presidente degli Stati Uniti non ha citato il sogno Google né l’epopea di Bill Gates, né tanto meno ha offerto la benché minima citazione a Facebook ed il suo giovane fondatore (già uomo dell’anno per il Time). La scelta di Jobs ha peraltro il sapore politico di una rivalsa nei confronti di quanti hanno accusato Obama di voler distribuire la ricchezza con provvedimenti che vanno a colpire le classi agiate (motivo primo dello scontro con i Repubblicani e del generale disamore nei confronti del Presidente dopo gli entusiasmi della vittoria elettorale).
Nel gennaio scorso Steve Jobs ha presentato il proprio “magical” iPad e ad inizio anno si appresta a presentare la seconda versione. In un anno la prospettiva con cui si guarda al computing è cambiata radicalmente, e tutto ciò quando ormai sembrava che il futuro fosse già stato scritto dagli smartphone.
Steve Jobs è l’uomo dell’anno perchè ha voluto scrivere la storia ancora una volta, e tutto ciò dopo aver passato un carcinoma ed un trapianto di fegato. Resistenza e rilancio, voglia di lottare e di iniziare un capitolo nuovo. A fine anno, dopo un 2010 di questo tipo, è di per sé il migliore dei messaggi augurali per l’anno a venire.
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