Mac App Store è approdato da 24 ore sui Mac assieme all’aggiornamento alla versione 10.6.6 di Mac OS X. Tra polemiche su piccoli bug e il cracking di alcune applicazioni a pagamento, la Rete si è già spesa in ampie recensioni della nuova creatura di Steve Jobs. TUAW ha voluto raggruppare le prime analisi, rivelando dati di sicuro interesse come la categoria più diffusa e la tariffa media di download.
Come era lecito aspettarsi, al momento Mac App Store è dominato dai giochi. Molti di essi sono dei porting delle versioni presenti già su iOS, basti pensare all’acclamato Angry Birds, altri invece sono specificatamente pensati per l’environment di OS X. Le applicazioni videoludiche rappresentano un terzo di tutti i download disponibili sul nuovo negozio di Cupertino, cifre queste destinate però a cambiare all’aumento del numero totale di software immesso sulla piattaforma.
Seguendo esattamente l’esperienza di App Store per iOS, anche su Mac App Store le applicazioni sono suddivise tra gratuite e a pagamento. Al momento le app gratis sono in minoranza, nonostante siano presenti esempi di tutto rispetto come SketchBook Express e Evernote. Il software a pagamento presenta prezzi più alti rispetto al negozio per dispositivi mobile, con tariffe target comprese tra i 10 e i 20 euro. Non mancano certamente app più economiche, attestatesi dagli 1 ai 3 euro, e proposte di lusso come Distribute, che supera ampiamente la cifra di 500 euro.
Analizzando, infine, l’esperienza d’uso, la nuova proposta di Apple ottiene sicuramente una promozione. Nonostante il numero di applicazioni disponibili sia ancora lontanissimo dall’eguagliare il settore mobile, Mac App Store si configura già come un elemento irrinunciabile per tutti i mela-user. La possibilità di poter trovare il software adatto ad ogni esigenza senza dover perdere troppo tempo nei meandri della rete, oltre all’interfaccia intuitiva, rendono Mac App Store semplice, immediato ed estremamente comodo. Le operazioni di download e installazione, inoltre, non richiedono alcuno sforzo da parte dell’utilizzatore. Unica nota dolente, forse, è il fatto che le app scaricate vengono tutte mostrate sul dock e, di conseguenza, l’utente deve provvedere manualmente alla loro rimozione dalla comoda barra inferiore di OS X.
Come si evolverà Mac App Store in futuro? Prematuro forse affermarlo, ma i primi dati dimostrano come la piattaforma di Cupertino è potenzialmente in grado di dare nuova vita al gaming sul Mac, settore questo per troppi anni dimenticato. La speranza è che il numero di applicazioni, in particolare quelle gratuite, continui sempre a crescere, magari avvicinandosi ai successi di iOS.
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