Così come ipotizzato nei giorni scorsi, MySpace ha ufficializzato un pesante taglio delle risorse interne annunciando un taglio radicale del personale: ben 500 lavoratori saranno lasciati a casa, ossia ben il 47% circa dell’intera forza lavoro del gruppo. Con effetti radicali soprattutto a livello internazionale e soprattutto nel nostro paese: l’Italia, il paese che con i propri click ha scelto Facebook, vedrà definitivamente chiusi gli uffici locali di MySpace.
Il sito è stato rilanciato nei mesi scorsi per cercare un nuovo feeling con una utenza ormai focalizzata sui “mi piace” e lontana dal caotico network musicale su cui MySpace aveva inizialmente costruito le proprie fortune. ll rilancio è stato però timido e tardivo: Facebook e Twitter avevano ormai dato vita ad una nuova generazione di network e per il progetto di proprietà News Corp. non è rimasto altro da fare che licenziare il 30% del personale prima (passando da 1450 unità circa a 1000) ed un ulteriore 50% poi (da 1000 a 500 circa).
In vari paesi, tra i quali l’Italia, rimarrà in piedi soltanto una piccola unità commerciale facente capo al network .Fox, mentre chiuderà ogni ufficio per attività ulteriori. La bandiera bianca è insomma definitivamente alzata: da tempo prendono piede ipotesi relative ad una possibile cessione con cui Rupert Murdoch andrebbe a monetizzare per l’ultima volta il proprio social network liberandosene definitivamente prima che inizi a diventare un peso. In questa fase non v’è sviluppo, ma soltanto la ricerca della profittabilità. Ed in assenza di introiti, l’unica opportunità disponibile è un taglio radicale dei costi per tentar di alleggerire la barca che affonda.