Continuano i successi per CityVille, il social gaming di Zynga che sta spopolando sulle pagine di Facebook. Dopo aver superato la diffusione di FarmVille, altro gioco della stessa software house, ora la città virtuale del social network di Palo Alto si appresta a segnare un nuovo record: i 100 milioni di utilizzatori che, naturalmente, corrispondono ad altrettanti abitanti della metropoli in pixel.
Si tratta di un risultato stupefacente per Zynga: la consistente cifra è stata raggiunta in circa 40 giorni (il lancio è avvenuto infatti lo scorso 2 dicembre) e rappresenta ben un quinto del numero totale di iscritti al social network di Mark Zuckerberg. Un impulso propulsivo che non ha fatto altro che confermare Zynga come il leader mondiale dell’esperienza videoludica su Facebook, con circa 25o milioni di utenti unici al mese e 50 milioni di gamer che, ogni giorno, accedono a uno dei tanti giochi online del gruppo.
La metropoli virtuale, inoltre, non batte solo i record di Facebook, ma anche i guinness dell’industria dei videogiochi. Pur non contenendo grafica mozzafiato, effetti 3D di ultima generazione o una trama tale da confondere finzione e realtà, CityVille è infatti il gioco che ha conosciuto la crescita più rapida nell’intera storia del videogame.
Le ragioni di un così ampio successo di pubblico, però, potrebbero non essere autoevidenti. Di primo acchito, il gameplay di CityVille ricorda tanti altri videogiochi presenti su molteplici piattaforme: strategia associata a un briciolo di fortuna. Le motivazioni più profonde, tuttavia, sono state individuate da Bing Gordon, investitore Zynga e partner di Kleiner Perkins Caufield & Byers, il quale sottolinea come CityVille sia stato in grado di strutturare in modo adeguato e avvincente le ricompense all’interno del gioco. Definendolo come la “social lingua franca” del Web, Gordon sostiene che il videogame aiuta a relazionarsi con i propri contatti virtuali, approfondendo le relazioni tramite l’interazione ludica. In questo senso, CityVille non emerge per il proprio gameplay, ma quanto per la capacità di trasformare un semplice passatempo individuale in un’esperienza di gioco collettiva. CityVille crea legami, alimenta la cooperazione e soddisfa le aspirazioni, seppur fittizie, di tutti coloro i quali si vogliono sentire “potenti” diventando sindaco per un giorno.
Simile, ma assolutamente più pragmatica, la spiegazione fornita da Kevin Rose, la mente di Digg, al fenomeno sociale del momento. CityVille eccelle nel mantenere i giocatori incollati allo schermo, trattenendoli con un loop infinito di raggiungimento di obiettivi, ricompense soddisfacenti e condivisione dei propri risultati. In altre parole, la città targata Zynga non farebbe altro che creare dipendenza fra i suoi 100 milioni di abitanti, proponendo sempre nuove sfide che stimolano la competizione spietata fra di essi. L’utente è continuamente incentivato a dare il meglio di sé, perché incessantemente paragonato agli amici più esperti, veri e propri imprenditori del mattone in pixel. Un fattore, questo, ereditato dal precedente FarmVille: è stata proprio la fattoria virtuale di Facebook ad aver fatto comprendere ai giocatori che, anche nella virtualità dei videogame, l’erba del vicino è sempre più verde.