Steve Jobs ha richiesto una nuova aspettativa di lavoro a causa di non meglio precisati problemi di salute, esattamente come accadde nel 2009. Allora l’iCeo si era segretamente sottoposto a un trapianto di fegato, conseguente a una rara forma di tumore al pancreas che l’aveva colpito cinque anni prima. Esattamente come due anni fa, sarà sempre Tim Cook a sostituirlo durante la sua assenza.
La decisione è stata comunicata questa mattina con un comunicato, distribuito prima ai dipendenti e in un secondo momento alla stampa. Jobs rassicura che, nonostante la necessità di provvedere alla propria salute, continuerà a seguire in prima persona le decisioni strategiche di Apple, tra cui potrebbe figurare l’imminente lancio di iPad 2.
Su mia richiesta, il direttivo mi ha concesso un’aspettativa così che io possa concentrarmi sulla mia salute. Continuerò la mia attività di CEO e sarò coinvolto nelle maggiori decisioni strategiche dell’azienda.
Ho chiesto a Tim Cook di occuparsi di tutte le operazioni quotidiane di Apple. Ho piena fiducia che Tim e il resto del management esecutivo possano fare un fantastico lavoro nell’esecuzione degli eccitanti piani che abbiamo in programma per il 2011.
Amo moltissimo Apple e spero di ritornare il più presto possibile. Nel frattempo, la mia famiglia e io apprezzeremmo profondamente il rispetto della nostra privacy.
Non è dato sapere quali siano i nuovi problemi di salute che hanno colpito Jobs. In Rete si stanno già moltiplicando le speculazioni riguardo a una possibile riacutizzazione del carcinoma, sebbene ogni valutazione rimanga al momento nel campo delle ipotesi. In effetti, fino ad eventuale conferma ufficiale, ogni indiscrezione rimane sostanzialmente infondata. A seguito del trapianto di fegato subito nei primi mesi del 2009, Steve aveva perso molto peso ed è apparso per lungo tempo decisamente sottotono (dovendo così ripetutamente rassicurare tutti sulla bontà del proprio stato di salute). La pausa potrebbe servire semplicemente a portare a termine la convalescenza dato che, a pochi mesi dall’intervento, Jobs è tornato immediatamente al timone di Cupertino non lesinando alcuno sforzo.
Il suo precedente abbandono aveva generato un certo scompiglio sia in rete che sui mercati finanziari perché, in un primo momento, l’iCEO non aveva voluto rivelare le proprie condizioni fisiche. Il trapianto, infatti, è rimasto per molto tempo solo un’ipotesi giornalistica che si scontrava con la più fitta riservatezza di Apple. Il tutto era addirittura sfociato in accese proteste di Wall Street e in una minacciata indagine della SEC: non fornendo le condizioni di salute di Jobs, Cupertino non si sarebbe comportata in modo trasparente con il mercato e, inoltre, avrebbe potuto approfittare della situazione per collezionare vantaggi competitivi sui concorrenti. Chissà che, memori del passato, i PR di Apple non decidano di essere questa volta più lungimiranti pur nel rispetto, come chiesto esplicitamente da Jobs, della privacy del CEO e della sua famiglia.