Un sito che funziona come un browser per navigare meglio dentro il Cablegate, e un social network per diffonderne l’uso. Si chiama Dazzlepod e darà il suo contributo per non farci dimenticare il caso Wikileaks.
Attraverso una semplice applicazione, infatti, si viene collegati direttamente col sito Web, che ha migliorato e semplificato la ricerca negli sterminati archivi del Cablegate nell’ottica della loro graduale pubblicazione.
Dazzlepod/cable permette di inserire velocemente chiavi di ricerca, si possono opzionare il numero di risultati e filtrarli geograficamente, e c’è anche un menù con l’elenco alfabetico di ambasciate e consolati.
Ma c’è di più, si possono postare commenti al documento, twittarli, seguirne la revisione (talvolta un vecchio documento viene collegato a un altro nuovo e vengono aggiunti dei tag). Questo grazie all’intuizione di cercare una collaborazione con le piattaforme social.
Il progetto sembra serio, fatto salvo naturalmente che iscrivendosi utilizzando l’account Facebook si accetta che alcuni nostri dati vengano in possesso di Dazzlepod (qui siamo sempre sul terreno di quanto è importante impostare bene le restrizioni della nostra privacy, sia sul sito sia utilizzando bene il nostro browser).
Il potenziale c’è, soprattutto se si considera che a oggi è stato pubblicato a malapena il 10 per cento di quanto a disposizione sui server islandesi: 2.521 cablogrammi su un totale di 251.287.