La pagina Facebook di Mark Zuckerberg è stata violata. Un colpo da maestro, una violazione con tanto di messaggio agli utenti e migliaia di “mi piace” a testimoniarne la riuscita. E nei laboratori del gruppo è presumibilmente una giornata densa di ricerche per capire come e perché un utente esterno sia riuscito ad impossessarsi della pagina del fondatore portandovi su un messaggio senza colpo ferire. Del resto il sillogismo è semplice ed immediato: se è stata violata la pagina di Zuckerberg, qualsiasi profilo potrebbe essere potenzialmente a rischio.
L’hacker non ha propriamente firmato la propria impresa, ma ha tuttavia lasciato un chiaro messaggio al team Facebook ed agli utenti. In quello che all’utenza è parso come un semplice aggiornamento di stato da parte del fondatore del social network, infatti, v’è l’idea per cui Facebook dovrebbe crescere sul modello del “social business” di Muhammad Yunus. Il gruppo, cioè, dovrebbe investire i propri utili per migliorare ed estendere il servizio, abbandonando in parte la logica del profitto per rendere “social” anche il denaro in entrata ed in uscita. Un “social” per dare, un “social” per ricevere: Facebook potrebbe plasmarsi attorno questa nuova logica consentendo agli utenti di investirvi le proprie risorse e nel messaggio è indicata anche la pagina su Wikipedia ove l’idea di “social business” è descritta in sommi termini.
Let the hacking begin: If facebook needs money, instead of going to the banks, why doesn’t Facebook let its users invest in Facebook in a social way? Why not transform Facebook into a “social business” the way Nobel Price winner Muhammad Yunus described it? What do you think? #hackercup2011
Ed infine la firma, un hashtag mirato: “#hackercup2011“. Con questa etichetta, infatti, Facebook ha lanciato la cosiddetta “Hacker Cup” per trovare i migliori hacker al mondo. In questo caso l’hacker si auto-elegge campione firmando con maestria il proprio colpo.
Zuckerberg non può che incassare. La fan page è stata temporaneamente rimossa.