Facebook, lo spam è calato del 95%

Facebook annuncia un importante risultato nella lotta allo spam, ridotto nel 2010 del 95%. Il merito è di un sistema di rilevamento automatico
Facebook, lo spam è calato del 95%
Facebook annuncia un importante risultato nella lotta allo spam, ridotto nel 2010 del 95%. Il merito è di un sistema di rilevamento automatico

Lo spam è da sempre il nemico numero uno dei navigatori della rete. Lo sanno bene gli utenti di Facebook, il social network per eccellenza e gallina dalle uova d’oro per tutti gli spammer. Il team di Palo Alto ha cercato nel corso del tempo di arginare il problema, con soluzioni di vario genere, riuscendo ad ottenere un risultato eccellente: nel 2010, annuncia il CTO Bret Taylor, lo spam è diminuito del 95%.

Dopo le numerose segnalazioni da parte di utenti scontenti dei continui messaggi provenienti da applicazioni troppo invasive, i vertici del social network hanno deciso di intraprendere una strada ben definita: piuttosto che stilare un elenco di regole da rispettare per la realizzazione di applicazioni da lanciare in Facebook, è stato realizzato un sistema in grado di determinare in maniera del tutto automatica la natura dei messaggi inviati agli utenti, provvedendo a filtrare quelli etichettabili come spam.

Tale sistema risulta fortemente basato sul tracciamento delle operazioni eseguite dagli utenti,le cui reazioni ai messaggi ricevuti forniscono i pesi da porre sulla bilancia antispam: trattasi di tanti piccoli segnali da parte dei navigatori in grado di far comprendere all’algoritmo realizzato dagli sviluppatori se un determinato messaggio risulta essere sgradito ad una significativa fetta d’utenza. Nel caso in cui poi dovesse essere rintracciata un’applicazione esclusivamente volta ad inviare messaggi di spam, il sistema di filtraggio provvede automaticamente a bloccarla ed a contattare lo sviluppatore invitandolo a rientrare sulla via indicata dalle linee guida di Facebook.

La decisione di adottare tale soluzione ha suscitato non pochi dubbi tra i vertici di Facebook, ma si è rivelata vincente. La situazione negli ultimi anni è degenerata in una continua ricerca da parte degli utenti di metodi utili a bloccare le notifiche provenienti da un sempre più elevato numero di applicazioni indiscrete. Ad essere incriminati in maniera particolare sono i giochi, i cui sviluppatori cercano di arruolare nuovi utenti tramite il continuo invio di notifiche il più delle volte cestinat dai relativi destinatari.

Sempre nella lotta allo spam si registra un’altra importante vittoria per Facebook, che vede riconosciuta la propria posizione di parte lesa nella procedura giuridica aperta nei confronti dello spammer Philip Porembski che dovrà ora risarcire il gruppo di Palo Alto una cifra pari a 360 milioni di dollari a causa della violazione di almeno 116 mila account e dell’invio di oltre 7,2 milioni di messaggi di spam alle proprie vittime.

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