La nuova assenza di Steve Jobs, nonostante la salda presenza di Tim Cook al timone di Apple, sembra aver preoccupato oltremodo gli investitori. Una tensione palpabile pare avvolgere il futuro di Cupertino e, per questo motivo, Institutional Shareholder Services si è fatta portavoce degli shareholder per convincere l’azienda a svelare pubblicamente i piani di successione dell’iCEO. Un atto decisamente insolito, considerando come le effettive condizioni di Jobs non siano di dominio pubblico: il mercato ha già dato per vinto il fondatore di Apple?
“Crediamo che gli shareholder potrebbero beneficiare di un piano di successione della compagnia svelato a cadenza annuale. […] Questo report aiuterebbe gli investitori a giudicare il board dell’azienda sulla sua disponibilità e sulla sua volontà di soddisfare le esigenze di pianificazione emerse dalle attuali circostanze”.
Questa la richiesta formale di ISS fatta a Cupertino, a cui la Mela ha risposto chiedendo il voto sfavorevole ai propri shareholder per il meeting annuale in programma per il 23 febbraio. A quanto emerge, parte degli investitori si rivelerebbero poco fiduciosi di una ripresa di Steve Jobs e, di conseguenza, vorrebbero già contare da ora su rassicurazioni sul futuro della società. Tale necessità, esattamente come accaduto due anni fa, potrebbe essere scaturita dalle poche fonti informative rilasciate da Apple stessa, che potrebbero aver indotto il mercato a sovrastimare gli eventuali problemi di salute dell’iCEO.
Come ovvio aspettarsi, sul Web è quindi partito il toto CEO: la Rete si sta avidamente domandando chi sarà l’eventuale nuovo leader di Apple. I rumor più insistenti, tuttavia, sembrano concordare su un unico personaggio: Eric Schmidt, ex di Google. L’uomo, incalzato da una intervista di CNBC, si è tuttavia rifiutato di parlare delle future strategie di Apple, trincerandosi dietro a un “no comment“. Un silenzio, questo, che potrebbe segnalare sia la volontà di rispettare Jobs stesso, sia il desiderio di non alimentare speculazioni che potrebbero mettere in subbuglio il mercato. In tal caso, non resta che chiedersi se Schmidt sia davvero l’uomo giusto alla guida di Cupertino: potrà contare sulla stessa straordinarietà imprenditoriale del famoso Steve?