Microsoft fa Bing-o

Il 2011 parte bene per Microsoft, con Bing che guadagna un'importante fetta di mercato nell'ambito delle ricerche online a discapito della concorrenza.
Microsoft fa Bing-o
Il 2011 parte bene per Microsoft, con Bing che guadagna un'importante fetta di mercato nell'ambito delle ricerche online a discapito della concorrenza.

Il report diffuso da Experian Hitwise in merito all’andamento dei motori di ricerca nel mese di gennaio parla chiaro: Bing sale, Google scende. Snocciolando le percentuali fornite, balza all’occhio un +2,21% (dal 10,60% di dicembre al 12,81%) per le query inviate dai navigatori sulla homepage del motore targato Microsoft, considerando il totale delle ricerche effettuate in Rete a livello globale. A conti fatti, in soli trenta giorni Bing ha incrementato il numero delle proprie ricerche del 20,85%.

Il principale concorrente, ovvero bigG, cala dal 69,67% al 67,95%, mantenendo comunque ben salda la propria leadership, ma con una leggera flessione che arriva proprio nel momento in cui le due realtà sono impegnate in una disputa non soltanto numerica. Rallenta anche Yahoo, dal 15,17% al 14,62%, nonostante la partnership proprio con Microsoft. Buoni risultati anche per quanto riguarda la percentuale di successo delle query su Bing (ovvero quante volte una ricerca porta all’apertura di un sito), che nel mese di gennaio si è attestata al 81,54%, davanti al 81,38% di Yahoo e al 65,58% di Google.

Nel frattempo, sono stati diffusi anche i dati relativi all’indagine condotta da Compete sui 50 domini più cliccati nel mese di dicembre. Resta in testa google.com (149.975.487 visitatori unici), seguito da yahoo.com (136.949.265), facebook.com (134.050.710), youtube.com (117.205.410), amazon.com (92.531.925) e bing.com (79.869.936), che guadagna la sesta posizione ai danni di wikipedia.org (79.802.452). Chiudono la Top 10 live.com (74.950.094), msn.com (74.608.118) e infine ebay.com (69.656.734).

Se è chiaro il fatto che Google non vede in alcun modo a rischio la propria posizione di leader del settore, al tempo stesso da più parti si è sottolineato il nervosismo trapelato dall’ultima disputa diretta con Bing per quanto concernente i risultati “rubati” evidenziatisi sul motore concorrente. Del resto, seppur minimo, il recupero messo a segno da Microsoft incide sul core business del gruppo rivale ed ha pertanto un peso specifico molto alto.

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