Non sono giorni semplici, questi, per Stephen Elop. Il CEO Nokia ha infatti il dovere di spiegare a tutti quanto possa essere vantaggioso l’accordo siglato con Microsoft, quanto possa offrire in termini di potenzialità e tagli sui costi. Ma non solo: Elop si trova anche nella difficile posizione di dover chiarire la propria posizione di ex-Microsoft, cosa che ha attirato più di una curiosità attorno alla sua figura.
Wall Street non ha capito a fondo la strategia Nokia e ne ha affossato pertanto il titolo fin dalle ore immediatamente successive all’accordo per lo sviluppo dei Nokia Windows Phone. Stephen Elop è pertanto tornato presto sull’affare sottolineando anzitutto come si tratti di un accordo oneroso, tale per cui Microsoft contribuirà in moneta allo sviluppo dei progetti sgravando così Nokia di parte dell’onere. Non solo: delegare a Microsoft lo sviluppo del software significa tagliare forti risorse in ricerca e sviluppo, il che significa riuscire ad ottenere un bilancio positivo tra taglio dei costi ed acquisizione delle licenze. Quel che Elop intende spiegare è il termine concreto della stretta di mano con Steve Ballmer, il vantaggio diretto che Nokia può ricavarne fin dal breve periodo.
Da più parti, però, il CEO Nokia è visto come il cavallo di troia che Microsoft ha mandato avanti per far proprio l’impero Nokia ed anche su questo Elop ha dovuto precise risposte. Punto primo: Elop nega di avere grandi quantità di azioni Microsoft e spiega piuttosto di non poter cedere anche quelle rimanenti per una semplice questione legale. Appena gli sarà consentito dalla legge il CEO Nokia svuoterà del tutto il proprio portafoglio per escludere ogni dubbio ulteriore e per riequilibrare i propri investimenti. Inoltre viene fermamente negata la possibilità per cui Nokia e Microsoft possano giungere ad una fusione. O meglio, tale opzione non è semplicemente oggi tenuta in considerazione: le trattative hanno finora portato soltanto all’accordo su Windows Phone e non si va oltre. L’ipotesi, se non è affondata a titolo ufficiale, in questa fase non fa comunque parte dell’ordine del possibile.
Dagli ambienti Nokia giunge inoltre velata conferma per cui già entro il 2011 il primo Nokia Windows Phone possa essere sul mercato. Arriverà presumibilmente in tempo per il Natale e sarà sotto i riflettori di tutto il mondo: della concorrenza, dell’utenza e degli operatori.
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Nokia punta molto proprio sui carrier per i prossimi concept sviluppati con Microsoft. L’azienda finlandese ritiene infatti che gli operatori sentissero la forte necessità di un terzo grande operatore, qualcuno che riuscisse a sciogliere il duopolio Apple/Google per portare sul mercato una alternativa plausibile da poter offrire. Per gli operatori è tutta una questione concorrenziale: maggiore è la guerra tra gli ecosistemi, maggiore è la leva contrattuale di cui i carrier possono far uso.
Per Stephen Elop è questa ancora la fase delle spiegazioni. Poi verrà il momento dello sviluppo. Quindi quello della commercializzazione. Un passo alla volta, per un percorso che da più parti è giudicato come estremamente coraggioso e non privo di pericoli. Pochi, però, sanno al momento sbilanciarsi sulla bontà o meno della decisione Nokia: Microsoft è vista da molti come un’ombra e da pochi come una luce, ma al tempo stesso nessuna vera alternativa è riuscita a farsi largo. Scartato Android, insomma, Microsoft è stata una scelta obbligata.