Molti di voi se ne saranno già accorti: il “like button”, la possibilità di esprimere con un “mi piace” il proprio voto ad un qualsiasi contenuto online sulla propria pagina Facebook, si è evoluto. Pigiando questo semplice bottone pubblichiamo nella nostra pagina un estratto dei contenuti, di fatto sostituendo i link.
Questa evoluzione del bottone più chiacchierato dei social network, spesso al centro delle discussioni sul valore pubblicitario delle nostre azioni quasi compulsive sui siti Web e su come Big F li utilizza per scopi commerciali, è sicuramente notevole perché mette in un angolo un elemento fondativo dei social network: la condivisione.
Per restare quindi nell’ambito linguistico dei social network, potremmo dire che questa decisione da parte di Facebook ha inaugurato l’era del “liking” dopo quella dello “sharing”.
Basta dare un’occhiata a quello che succede quando si clicca sul mi piace (prendiamo il post precedente a questo) e poi clicchiamo anche la condivisione: il risultato sulla nostra pagina è identico.
Questa funzionalità espansa del bottone esautora ogni utilità del link? Pare di sì, perché oltre al blurp con titolo, miniatura, data, circolano già versioni in cui si può inserire un proprio commento.
Mashable ha interrogato il quartier generale in California, dove hanno definito questa evoluzione “un esperimento”:
“Sperimentiamo sempre di nuovi prodotti che incorporano feedback degli sviluppatori e lavoriamo per migliorare l’esperienza della piattaforma.”
Difficile però credere si tratti semplicemente di un esperimento, perché riguarda tutti gli utenti e non un numero limitato come accade generalmente. Dunque la scelta è compiuta.
Al momento entrambe le funzioni coesistono nella piattaforma, ma è probabile che alla fine (a meno di evoluzioni geniali da parte degli sviluppatori di siti) ne resterà soltanto uno.