Hollywood ha apprezzato “The Social Network“, ma meno di quanto non ipotizzasse alla vigilia. Il film dedicato a Facebook, infatti, dopo la notte degli Oscar si trova a raccogliere meno di quanto auspicato, mettendo comunque in bacheca tre statuette ed un posto in prima fila sul tappeto rosso più importante del mondo.
La grande rivelazione prima, il grande sconfitto poi, ma una creazione che vale comunque i premi per la miglior sceneggiatura non originale, il miglior montaggio e la miglior colonna sonora. La storia è stata intessuta da David Fincher attorno alle tappe che hanno portato Mark Zuckerberg a trasformarsi da studente di Harvard ad uno dei massimi protagonisti dell’innovazione internazionale, da normale ragazzino statunitense a protagonista assoluto del social networking in tutto il mondo. Una storia, peraltro, disegnata attorno a bozze da sempre discusse poiché non è chiaro quanto Zuckerberg piloti oggi una creazione totalmente sua e quanto invece abbia tratto ispirazione da idee e lavori altrui. Il film ha però il merito di raccontare una storia che, in pochissimi anni, ha intaccato il modo in cui le persone in tutto il mondo si relazionano tra di loro arrivando ad oltre 500 milioni di utenti.
“The Social Network” era candidato a 8 statuette, ma i “mi piace” cliccati dalla giuria sono stati soltanto tre. Del resto la parziale sconfitta era incarnata nel film stesso, conosciuto al mondo come la storia di colui il quale non avrebbe mai potuto farsi 500 milioni di amici senza farsi qualche nemico.
Lo stesso Zuckerberg non avrebbe particolarmente apprezzato la pungente biografia con cui è stato ritratto nella pellicola, ma il film non sembra comunque aver intaccato più di tanto le ambizioni della sua creatura: la crescita di Facebook continua e gli utenti di tutto il mondo sembrano guardare ogni giorno al network come l’unico vero attore protagonista della socialità online. Agli altri, per il momento, non rimangono che piccoli ruoli di comparsa.