Per molto tempo Apple ha negato l’esistenza di una versione economica di iPhone: Cupertino, infatti, non sarebbe affine a filosofie commerciali al ribasso che, inevitabilmente, riducono la qualità dei prodotti. Una frase di Tim Cook, però, da qualche ora ha alimentato grandi speculazioni in Rete: iPhone Nano vedrà la luce?
Toni Sacconaghi, un analista di Bernstein Research, la scorsa settimana ha avuto un meeting con Cook, l’attuale sostituto di Steve Jobs. Il CEO in carica a Cupertino, illustrando genericamente le prospettive future della Mela, avrebbe candidamente ammesso:
“Non vogliamo che Apple sia solo per ricchi”.
Le dichiarazioni di Cook, tuttavia, non si limitano a questa affermazione che, di per sé, potrebbe essere casuale e non collegata a iPhone. L’amministratore, infatti, ha ben specificato come Apple stia studiando “mosse intelligenti” per migliorare la propria posizione sul mercato mobile, in particolare quella porzione dominata dagli handset prepagati.
Negli Stati Uniti è molto comune la diffusione di telefoni propriamente “usa e getta” che, una volta terminato il credito a disposizione, possono essere riportati al negoziante o, semplicemente, dismessi. A fianco di questi, esistono poi i numeri mobili ricaricabili, esattamente come avviene in Italia: ad uno smartphone viene associato un contratto ricaricabile, senza altri vincoli di spese mensili. Insieme, questi due settori low cost coinvolgono gran parte della popolazione a stelle e strisce. Per aggredire un mercato così florido, ma altrettanto economico, l’unica modalità per Cupertino sarebbe quella di distribuire un iPhone a basso costo, magari limitato nelle funzionalità interattive o privo di un vero e proprio storage.
Qualche giorno fa, in effetti, si era diffusa la notizia di un probabile rilascio di iPhone Nano, una versione stripped down del melafonino che, secondo i rumor, potrebbe essere messa in vendita a meno di 200 dollari e senza vincoli contrattuali. Apple aveva prontamente smentito questa ipotesi, ma le indiscrezioni delle ultime ore sembrano aver rinvigorito questa tesi. Il tutto, sempre che le intuizioni di Sacconaghi si rivelino veritiere e affidabili.