Per imporre il proprio sistema come centro gravitazionale delle identità online, Facebook intende scommettere una volta di più sulla possibilità di veicolare un nuovo sistema di commenti tramite il quale l’utenza possa inserire i propri contenuti identificandosi automaticamente grazie al proprio Facebook Account. Il plugin è in realtà disponibile ormai da mesi, ma Facebook ne avrebbe annunciato un rilancio con nuove funzioni e maggiori opportunità. E per certi versi è questo un modo per alzare la difesa e mettere in fuorigioco nomi quali Disqus, Echo, IntenseDebate ed altri gruppi ancora che sui commenti “social” stanno costruendo il proprio mercato.
L’idea è quella per cui, mettendo a disposizione un plugin efficace, Facebook potrebbe conquistare un posto privilegiato sulle pagine di milioni di siti Web. Una piccola linea di codice di embed sarebbe infatti sufficiente per generare un modulo di commenti che consenta a chiunque di lasciar traccia del proprio passaggio, consenta a tutti di votare i commenti altrui e consenta altresì al gestore del sito di moderare le attività registrate. I commenti andrebbero automaticamente a comparire sulla bacheca degli utenti, condividendo così quanto commentato e generando traffico per il sito Web che ha prestato il proprio spazio al servizio del social network.
Il cantiere è ad oggi del tutto aperto. Facebook autorizzerebbe già il login sia con le credenziali del social network che con le credenziali Yahoo, ma il sistema sarebbe ormai all’ennesimo annuncio ed all’ennesimo redesign. Il plugin nella sua versione rinnovata è visibile sul blog di Facebook, ove già è sotto stress con migliaia di commenti e di “like”. Le discussioni sono organizzate in thread, è possibile replicare a qualsiasi commento, è possibile dare il proprio “like” a chiunque ed ogni contenuto è accompagnato da avatar, nome e dettagli dell’autore:
Il lancio del nuovo plugin prevede l’inizio delle operazioni anche su altri siti Web quali The Economist ed Examiner, ma promette presto di diventare uno strumento adottato da un sempre maggior numero di servizi. Ma Facebook vuole davvero mettere in fuorigioco i servizi che offrivano medesimo servizio con appositi plugin a pagamento? Probabilmente il fine ultimo non è specificatamente questo, ma la pressione imposta è comunque un passaggio obbligato e voluto. Facebook ha infatti due obiettivi da perseguire: imporre il social network al centro del sistema e rendere quanto più pervasivo possibile un sistema di commenti con identità accertate. Il plugin è un colpo al cerchio e al tempo stesso uno alla botte: propone un sistema gratuito di fronte al quale Disqus e simili dovranno fare i conti, ed al contempo propone una alternativa percorribile che chiunque può adottare immediatamente.