Marzo 2010, il Choice Screen diventa ufficialmente un passaggio obbligato durante l’installazione di Windows da parte degli utenti europei. Trattasi di un espediente frutto di una indagine della Commissione Europea ed è lo strumento con cui si tenta di offrire a tutti gli attori sul mercato pari condizioni.
La finestrella di scelta porta sotto gli occhi degli utenti la possibilità di decidere quale sia il browser che si intende installare per primo e da cui si intende partire per navigare sul Web. Così facendo l’Unione Europea impone a Microsoft uno scollamento definitivo tra il mercato di Windows ed il mercato di Internet Explorer, evitando così che il successo nel mondo dei sistemi operativi diventi un ostacolo alla concorrenza nel mercato dei browser. Ma cosa è successo nel frattempo? Il Choice Screen ha cambiato davvero la situazione?
Internet Explorer
In Europa i dati StatCounter indicano per Internet Explorer una perdita nel giro di 12 mesi pari al 9.06%, passando dal 45.5% del febbraio 2010 al 36.44% del febbraio 2011. Il Choice Screen sembra pertanto aver accelerato una caduta che era comunque in atto ormai da tempo: ne è una prova il fatto che nei 12 mesi precedenti IE aveva già perso il 5% circa, vedendo in seguito accelerare il ritmo di caduta sulla base di una aumentata concorrenza.
Mozilla Firefox
Mozilla ha visto il proprio browser compiere in Europa il grande sorpasso nelle ultime settimane del 2010 ed oggi Firefox è il browser più utilizzato in Europa. Il successo è avvenuto più per demeriti altrui che per meriti propri: Firefox ha infatti iniziato il percorso del Choice Screen al 38.99% ed un anno più tardi la percentuale è pari al 37.56%. Firefox, insomma, regge sostanzialmente una community stabile, ma non sembra aver tratto vantaggio particolare dal Choice Screen.
Google Chrome
Google Chrome è il grande protagonista dell’ultimo anno di browsing, ma anche in questo caso sembra difficile poter correlare il successo di Chrome alla presenza del Choice Screen. La crescita è stata costante ed il trend sembra soltanto essersi leggermente accelerato verso la fine del 2010 sottraendo quote di mercato tanto ad IE quanto a Firefox. Nella sostanza Chrome è passato in 12 mesi dal 6.52% al 16.28% di penetrazione diventando in brevissimo tempo il terzo grande protagonista del settore in Europa.
Opera e Safari
I dati relativi ai browser Opera e Safari non riflettono alcun cambiamento di rilievo, confermando una forte costanza nei 12 mesi di rilevamento. Il Choice Screen non ha pertanto apportato alcun vantaggio ai due browser minori della schermata di scelta (per i quali l’UE ha garantito piena parità di trattamento rispetto agli altri browser). Opera, soprattutto, non sembra aver tratto alcun giovamento dalla propria denuncia da cui ha preso piede il procedimento legale che ha portato infine all’imposizione del Choice Screen come elemento di rottura rispetto al passato.
Visione d’insieme
In questo grafico è possibile valutare in parallelo l’andamento dei vari browser dal febbraio del 2010 al febbraio del 2011. Anche una visione d’insieme di ampio respiro sembra indicare un andamento pressoché costante negli ultimi 24 mesi, con trend assolutamente confermati per tutti i browser oggi sul mercato: la crescita di Chrome è costante, Firefox è una certezza, IE perde colpi a mano a mano che la versione 6 del browser viene abbandonata.
Alla luce di tutto ciò il Choice Screen non sembra pertanto aver restituito al mercato alcuna conseguenza tangibile. La forma è salva, insomma, ma la sostanza sembra essere quella per cui l’utente sceglie con sufficiente libertà sulla base di un giudizio sostanzialmente libero. Ed in questa libertà il Choice Screen non è forse fondamentale, ma sicuramente utile.