Gli utenti che al mattino si svegliano al suono dell’iPhone dovranno nuovamente fare attenzione. O quantomeno, dovranno fare attenzione gli utenti europei, perché negli Stati Uniti la frittata è già stata fatta: per la seconda volta, dopo che già il precedente passaggio tra ora legale ed ora solare non è andato a buon fine, l’iPhone minaccia la sveglia degli utenti mettendo a rischio appuntamenti e puntualità sul lavoro.
Il problema sembra essere approssimativamente il medesimo già verificatosi negli Stati Uniti la notte tra il 30 ed il 31 ottobre 2010: sebbene l’ora dello smartphone fosse cambiata, non era cambiata invece l’impostazione della sveglia, la quale ha così suonato in ritardo nel momento in cui l’ora è stata nuovamente modificata. L’errore del “Fall Back” si ripete in occasione dello “Spring Forward”: sebbene l’ora sullo smartphone cambi in automatico, l’orario sulla sveglia non cambia nel caso in cui si sia impostata una sveglia automatica destinata a ripetersi giornalmente.
Le segnalazioni si sono moltiplicate in queste ore dopo che il cambio d’orario è avvenuto negli States senza che le sveglie di troppi utenti si siano sincronizzate a dovere. L’errore sarebbe verificato sia sugli smartphone distribuiti da AT&T che sugli smartphone Verizon e nello specifico l’iPhone avrebbe suonato la melodia dell’allarme spostando l’orario 1 ora indietro invece che un’ora avanti.
L’assenza di una presa di posizione ufficiale da parte di Apple rende al momento confusa la situazione e non è chiaro se il problema sia verificato a livello di orario o se limitato alla sveglia. Rimane il fatto che una moltitudine di segnalazioni ha però preso piede in queste ore e la quantità è la prova prima della sussistenza di un qualche problema inerente.
In Italia il cambio dell’orario è previsto in occasione dell’ultimo weekend del mese di marzo. In quell’occasione l’utenza dovrà fare particolare attenzione alla sveglia impostata sul proprio iPhone, impostandone manualmente l’orario per evitare precauzionalmente che la cadenza quotidiana dell’allarme possa cadere nell’errore già verificatosi negli USA.