Stava per compiere 16 anni ed aveva quindi seria intenzione di festeggiare a dovere il proprio compleanno. Pochi amici? No, meglio essere molti. Tanti? No, meglio esserci tutti. E allora l’invito, invece di essere un passaparola pilotato, è stato portato su Facebook. Con conseguenze, però, del tutto inattese.
Una ragazza di Sidney ha messo su Facebook l’annuncio per un “open house party” spiegando di non avere il tempo per invitare tutti singolarmente. Un invito aperto, insomma, per una festa casalinga nella quale trovarsi tra adolescenti per spegnere 16 candeline. All’invito avrebbe fatto seguito un rilancio di qualche amico bontempone, trasformando un invito intimo in un evento pubblico. Secondo alcune versioni la stessa superficialità con cui l’invito è stato formalizzato avrebbe incoraggiato la viralità del messaggio. In ogni caso in appena 24 ore ben 20 mila utenti hanno confermato la propria presenza al party della sedicenne.
La quale, però, non ha nemmeno fatto in tempo a stupirsi di quanto stava accadendo che già le adesioni si erano moltiplicate arrivando a ben 200 mila unità. A questo punto, però, il timore si è fatto concreto: se anche solo una minima parte degli “invitati” si fosse presentato all’indirizzo segnalato, il disordine pubblico conseguente sarebbe stato ingente. La famiglia della ragazza ha così deciso di fare intervenire le autorità, cercando di fermare una festa sfuggita di mano prima ancora di cominciare.
La pagina dell’invito è stata rimossa e le autorità hanno chiesto ai media di segnalare l’annullamento della festa. Così facendo si spera di ottenere il medesimo passaparola che ha reso virale l’invito su Facebook, annullandone gli effetti e spegnendo il pericolo di avere migliaia di adolescenti in attesa di una festa che non c’è.
Per la ragazza sarà probabilmente un compleanno al di sotto delle aspettative. Ma 200 mila persone per 16 candeline erano probabilmente davvero troppe.