Amazon ha aperto in giornata il proprio Amazon Appstore. Il taglio dei nastri avviene in non casuale concomitanza con la denuncia proveniente da Apple in relazione al trademark “App Store”, ma Amazon afferma in tal senso la propria ferma convinzione nel proseguire per la propria strada: l’Appstore è online e l’utenza può avvalersene fin da subito (in Italia un redirect reindirizza però alla homepage Amazon poiché il servizio è al momento dedicato alla sola utenza statunitense).
L’Appstore Amazon nasce come una sorta di rivendita d’elìte dell’Android Marketplace. Amazon, infatti, ha chiesto agli sviluppatori di portare avanti una logica di sviluppo pensata per il sistema operativo Google, ma offre in più una scelta ed una qualità maggiori rispetto al grande calderone dell’Android Marketplace. Al momento dell’esordio Amazon mette a disposizione 3800 applicazioni: un numero esiguo in termini assoluti, quindi, ma fin da subito all’insegna delle esclusive e dei nomi di grande richiamo.
Il primo grande nome in esclusiva è quello di Angry Birds (Rovio) uno dei social games di maggior successo del momento: Amazon offre questo ed altri titoli al grande pubblico in possesso di device Android, tentando così di usare il sistema Google (con cui Amazon ha lavorato in stretta collaborazione) come un’occasione di richiamo verso le proprie occasioni sul sito di e-commerce. In occasione del lancio, peraltro, Angry Birds è offerto a titolo gratuito per un tempo limitato.
Amazon, inoltre, intende forgiare il proprio Appstore in modo peculiare, differenziandolo in modo sostanziale rispetto alla concorrenza ed identificandolo come un elemento aggiuntivo di potenziale interesse. Nella fattispecie le applicazioni saranno smerciate direttamente sul sito Amazon ed il gruppo ne distribuirà una gratuitamente ogni singolo giorno offrendo allo sviluppatore una quota fissa per ogni download registrato (pari al 20% del prezzo previsto per l’acquisto). Ogni applicazione potrà inoltre essere utilizzata per un “test drive” online, una prova dopo la quale l’acquisto può essere effettuato con un semplice click.
Ad oggi è possibile accedere all’Amazon Appstore sia online che tramite apposita applicazione da installarsi sui terminali Android. Il nome rimane però sub-judice: Apple considera inaccettabile l’uso del termine “Appstore” ed è decisa a difendere il proprio trademark in tribunale. L’attacco, del resto, non proviene soltanto da Amazon, ma anche dal mondo Android in generale. In ballo non c’è solo il trademark “App Store”, insomma, ma la leadership su un settore di grande impatto economico tanto a Cupertino quanto a Mountain View.