Apple porterà Amazon in tribunale per difendere i propri diritti sul marchio “App Store”. I legali di Cupertino hanno citato il gruppo di Bezos ritenendo impossibile per la controparte l’utilizzo di un nome del tutto simile a quello già registrato da Apple tempo addietro per rappresentare il proprio marketplace di applicazioni. Ma dietro questa denuncia v’è molto di più ed ora la Corte del Distretto Nord della California si troverà tra le mani una patata bollente non facile da gestire.
In precedenza già Microsoft si era espressa sull’argomento chiedendo che la proprietà intellettuale Apple sul marchio “App Store” fosse annullata. La richiesta Microsoft era relativa al fatto che trattasi di un trademark difficilmente difendibile poiché relativo ad una accezione di uso comune, ad una espressione gergale generale e pertanto non riferibile ad una singola realtà. Secondo Microsoft, insomma, Apple avrebbe costretto l’intera concorrenza a deviare verso nomi quali “marketplace”, imponendo una forzatura lessicale impropria.
L’intera concorrenza, tranne un gruppo: Amazon sta progettando infatti il proprio “Appstore” (tutto attaccato, con la “s” minuscola), ma è stato fermato anzitempo dalla denuncia depositata dalla controparte Apple. L’uso del marchio contestato è visibile ad oggi sulla pagina online dell’Amazon Appstore Developer Program:
Apple ha contestato la tesi Microsoft spiegando che se “App Store” è un termine generico non registrabile, allora il medesimo teorema deve valere anche per il termine “Windows” (il quale, a sua volta, ha però già vinto la sua sfida a suo tempo contro l’identica accusa proveniente dai legali di Michael Robertson, il quale intendeva difendere il proprio diritto ad utilizzare il nome “Lindows” per il proprio sistema operativo).
Microsoft a suo tempo ha rafforzato le proprie tesi anti-“App Store” con una tabella indicante il nome dei vari negozi online per applicazioni, evidenziando il modo in cui la stampa li aveva generalmente descritti. In ogni caso, infatti, “app store” è il termine specifico utilizzato, a dimostrazione della sua accezione comune:
Lo stesso Steve Jobs in una intervista avrebbe fatto riferimento alla concorrenza definendo gli altri marketplace degli “app store”, affermando una volta di più la mancanza di un rapporto biunivoco tra l’entità ed il suo marchio.
La registrazione del marchio “App Store” presso l’USPTO risale al mese di luglio del 2008 e fa riferimento a tre ambiti paralleli: un negozio di servizi online; la trasmissione di dati via internet; la manutenzione, la riparazione o l’aggiornamento di software.
La decisione è nelle mani della Corte: c’è un solo App Store, oppure sono tutti generalmente definibili degli “app store”?