Fra le tante conseguenze dovute al terremoto e allo tsunami che hanno colpito il Giappone nelle scorse settimane, rientrano anche problematiche relative ai processi produttivi di alcune componenti dell’industria tecnologica. Lo stop o il rallentamento forzato di alcune aziende potrebbe causare un calo nei ritmi delle forniture, e un conseguente aumento dei prezzi per l’assemblaggio dei dispositivi. Anche per Apple.
Stando alla notizia comparsa sulle pagine di DigiTimes, l’azienda Cupertino avrebbe accettato di mettere mano al portafogli per far fronte a una spesa extra nei confronti di alcuni produttori nipponici, così da scongiurare il rischio di non poter garantire nei prossimi mesi al mercato un numero sufficiente di dispositivi.
La problematica non interessa esclusivamente il business della mela morsicata, ma riguarda in prima persona anche tutti gli altri protagonisti di alcuni settori chiave come quello dei tablet. Apple, nei loro confronti, si troverebbe in questo caso in una posizione privilegiata, grazie alla grande disponibilità di denaro. Soltanto due mesi addietro, il COO Tim Cook aveva dichiarato di aver riservato 3,9 miliardi di dollari per coprire le spese di fornitura dei componenti nei prossimi due anni.
Tra quelle che potrebbero essere le parti più difficili da reperire nel prossimo periodo, ci sarebbero le batterie al litio da impiegare nei lettori iPod e i display touchscreen per la linea iPad. Questi ultimi, in particolare, potrebbero iniziare a rappresentare un problema a partire da giugno.