“Idea Man: A Memoir by the Co-Founder of Microsoft” è il nuovo libro di Paul Allen, atteso nelle librerie statunitensi a partire dal 19 aprile. Nelle sue 256 pagine il co-fondatore dell’azienda di Redmond ripercorre il periodo in cui, insieme al suo compagno di studi Bill Gates, diede vita a quello che negli anni a venire sarebbe diventato uno dei più importanti colossi informatici di tutto il globo. Dalla pubblicazione emergono retroscena riguardanti il rapporto tra i due finora rimasti segreti, alcuni dei quali dipingono Gates come un opportunista pronto a mettere l’amicizia in secondo piano in favore degli affari.
È quanto narrato in merito alla prima parte degli anni ’80, in particolare, a far discutere. Ad Allen fu diagnosticato un linfoma di Hodgkin, che lo costrinse ad allontanarsi per qualche tempo dalle attività dell’azienda. Fu allora che gli capitò di assistere a una conversazione tra Bill e Steve Ballmer, oggi CEO di Microsoft, in cui i due stavano pianificando l’emissione di nuovi titoli per sé e agli altri azionisti, così da diluire la quota societaria di Paul e, di conseguenza, il suo potere decisionale.
Ho dato un contributo importante alla nascita della società e mentre ero ancora un membro attivo del management, sebbene limitato dallo stato precario di salute, i miei soci stavano pensando a come farmi fuori. È stato un comportamento opportunista, da mercenari.
Dal volume emergerebbe poi l’atteggiamento prevaricatore di Gates nei confronti di Allen al momento di spartire le quote dell’azienda. Nonostante entrambi avessero contribuito alla sua nascita, alla deposizione degli atti Bill pretese il riconoscimento del 64% di esse, lasciando a Paul il restante 36%. Interpellato sulla questione, Gates ha dichiarato che «nonostante il suo ricordo degli eventi sia differente, gli è ancora oggi cara l’amicizia dell’ex socio e il suo apporto al mondo della tecnologia». Ballmer ha invece rifiutato di commentare.