La scure dell’antitrust sta per cadere su Google. La notizia giunge da Bloomberg ed è confidata da due fonti anonime vicine alla vicenda: la Federal Trade Commission sarebbe in procinto di aprire una estesa indagine sul gruppo per valutare se il mercato della ricerca online non possa essere inquinato dalle eventuali pratiche monopolistiche messe in atto dal leader del settore.
La FTC sta tenendo da tempo sott’occhio Google, ma fino ad oggi non ha mai agito direttamente contro l’azienda. Ora i tempi potrebbero essere maturi o quasi: la Federal Trade Commission starebbe infatti aspettando l’esito delle indagini del Justice Department, impegnato nella valutazione dell’acquisizione della ITA Software da parte del gruppo di Mountain View. Le due azioni potrebbero infatti essere fortemente correlate: mentre la DOJ valuta lo specifico del booking online, la FTC andrebbe a valutare una situazione più generale, cercando di capire se Google possa essere un ostacolo o meno alla libera concorrenza nel comparto e nei settori verticali in cui l’azienda è coinvolta.
La FTC ha autorizzato l’acquisizione di DoubleClick prima e di AdMob poi. La FTC ha perdonato Street View ed ha perdonato anche Google Buzz. Ora le parti potrebbero però trovarsi seriamente una contro l’altra e per Google potrebbe essere questa una sfida che ricorda per sommi capi quella che ha portato a suo tempo Microsoft a rallentare pesantemente il proprio cammino: quando la scure dell’antitrust scende sul mercato, per il gruppo dominante si paventa uno stop da combattere ed assorbire, cercando altrove nuovi e diversi spiragli di crescita.
DOJ ed FTC non commentano le voci e la stessa Google si è tenuta fuori da ogni discorso ulteriore. Il gruppo in passato ha però chiaramente spiegato quanto fragile possa essere il mercato online: «la concorrenza è a distanza di un click», il che dovrebbe essere sufficiente a garantire la libertà degli utenti e con le loro scelte anche il libero fluire del mercato. La FTC potrebbe però avere opinione contraria ed in tal caso per Google si aprirebbe una parentesi non semplice da gestire sotto molti punti di vista.
Ed è questo un ulteriore problema di cui dovrà farsi carico Larry Page, il nuovo CEO Google dopo l’uscita di scena di Eric Schmidt.