UberMedia sta pensando ad un anti-Twitter

UberMedia progetta una piattaforma di microblogging sullo stesso modello di Twitter, ma con alcune funzionalità volte a offrire qualcosa di più completo.
UberMedia sta pensando ad un anti-Twitter
UberMedia progetta una piattaforma di microblogging sullo stesso modello di Twitter, ma con alcune funzionalità volte a offrire qualcosa di più completo.

UberMedia sarebbe al lavoro su una piattaforma di microblogging che andrebbe a competere direttamente con Twitter, la popolare rete sociale che a oggi conta circa 200 milioni di utenti. UberMedia è nota per aver realizzato applicazioni molto comuni e servizi web-based che si interfacciano con Twitter e altre piattaforme sociali, ma adesso vorrebbe proporre una nuova offerta propria per liberarsi dai vincoli che Twitter sta stringendo come un cappio attorno ai propri partner.

La notizia proviene da tre fonti anonime ed apparentemente ben informate sui piani che la società di Pasadena avrebbe: si spiega che tale piattaforma sarebbe costruita proprio per superare alcuni limiti di Twitter quali ad esempio il ridotto numero di caratteri a disposizione per postare gli aggiornamenti, cosa che può essere motivo di confusione per chi arriva per la prima volta sulla rete sociale e non riesce ad orientarsi bene tra le varie offerte.

UberMedia a oggi è riuscita a farsi strada con delle applicazioni basate su Twitter e che permettono qualche funzione in più ai fruitori. Si citano ad esempio UberSocial – il terzo software più popolare per l’invio di tweet dopo Twitter stesso e l’app ufficiale per iPhone – Echofon e Twidroyd, che il mese scorso hanno rappresentato circa l’11,5% dei tweet inviati complessivamente ogni giorno. La società sembra inoltre aver avviato le trattative per acquisire TweetDeck, nota applicazione apprezzata soprattutto su smartphone, ma tale accordo non è stato ancora finalizzato.

Il rapporto tra Twitter e UberMedia si fa dunque sempre più teso. Lo scorso febbraio, Twitter aveva chiuso la porta a tre applicazioni UberMedia, in quanto violavano le politiche aziendali: era stato chiesto all’azienda di Pasadena di cambiare il nome di UberTwitter, che poi è stato rinominato in UberSocial. Ad ogni modo, gli sviluppatori avevano accusato Twitter di non collaborare a far crescere il servizio, negando alle terze parti la possibilità di contribuire con i propri servizi a far crescere la piattaforma.

Un eventuale concorrente di Twitter sviluppato UberMedia potrebbe, secondo le ipotesi formulate nelle ultime ore, riuscire laddove altri come Jaiku hanno fallito, raggiungendo una parte significativa dell’utenza di Twitter per portarla in seguito su una piattaforma alternativa. Il che per Twitter sarebbe un gioco al massacro.

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