La scalata di WebM nel mondo dei codec multimediali continua senza sosta. L’ultima novità giunge da Mountain View, con l’annuncio di un’importante innovazione che riguarda principalmente YouTube: da oggi, tutti i filmati caricati sul servizio di video-sharing, acquisito da Google nel 2006 per oltre un miliardo e mezzo di dollari, saranno convertiti utilizzando il codec WebM.
Con WebM, il gigante delle ricerche punta alla realizzazione di un nuovo standard multimediale per il web, in grado di essere compatibile con qualsiasi tipologia di dispositivo o browser. Un ulteriore vantaggio derivante dall’uso del formato proposto da Google, basato sul connubio VP8-Vorbis, è l’assenza di licenze da acquistare per la distribuzione dei video, essendo l’intero codec rilasciato con licenza open source. Lo stesso non accade con H.264, il formato attualmente più diffuso sia in Rete che tra i dispositivi per l’intrattenimento domestico (riproduttori Blu-Ray, DVD, decoder e via discorrendo), sponsorizzato da numerosi colossi aziendali quali Apple o Microsoft.
Ogni nuovo video caricato su YouTube sarà dunque codificato tramite WebM prima di essere disponibile per la riproduzione. Nel frattempo, anche quelli già presenti nel vastissimo archivio di Google verranno messi in coda per essere convertiti nello stesso modo: in una prima fase saranno coinvolti esclusivamente i video maggiormente visualizzati dagli utenti, che ogni giorno inviano ai server di Mountain View un numero di filmati quantificabile in 6 anni di riproduzione continua.
Per semplificare la migrazione verso WebM, “Big G” ha inoltre annunciato una serie di cambiamenti alla propria infrastruttura cloud per supportare la codifica dei filmati senza interrompere i servizi forniti alla propria utenza. Tale passaggio verso il nuovo formato non significa però l’abbandono di H.264, che continuerà ad essere supportato nonostante la volontà di Google di vederlo scomparire definitivamente dal mondo della multimedialità nel minor tempo possibile.