I legali Microsoft saranno ascoltati il 24 maggio prossimo dalla Corte di Giustizia Europea su un caso che ha fatto discutere per anni e che si è concluso con una sanzione pari ad 899 milioni di euro nei confronti dell’azienda di Redmond. L’accusa nel caso specifico era relativa al fatto di non aver assolto appieno alle richieste della Commissione e di aver proseguito le proprie azioni di mercato pur se in contrasto con le sentenze antitrust formulate.
La sanzione è datata febbraio 2008 e a distanza di 3 anni sarà rimessa in ballo presso la CURIA su specifica richiesta Microsoft. Il gruppo ritiene infatti eccessiva la sanzione e vuole porre all’attenzione della Corte gli errori che la Commissione Europea avrebbe commesso durante la propria azione oppositiva. La vertenza gira tutta attorno alla cifra della sanzione, per la quale Microsoft pone tre richieste specifiche non rientranti nel merito della colpevolezza o meno, ma basate semplicemente sulla valutazione della multa subita.
Nella fattispecie i legali chiedono di:
- «annullare la decisione della Commissione delle Comunità europee 28 febbraio 2008 che fissa l’importo definitivo della penalità di mora inflitta alla Microsoft Corporation»;
- «in subordine, annullare o ridurre l’importo della penalità di mora inflitta»;
- «condannare la convenuta alle spese».
L’appello non rimette in gioco le valutazioni di merito relative alle colpe Microsoft, ma tenta soltanto di riequilibrare le colpe dell’una e dell’altra parte nel tentativo di recuperare parte dell’onerosa sanzione. Il documento di appello elenca tutti gli “errori manifesti” di cui si sarebbe macchiata la Commissione ed alla quale ora Microsoft fa appello. Se ne discuterà a partire dal 24 maggio.