Hanno detto sì, si sono baciati. Il matrimonio tra il principe William e Kate Middleton è avvenuto, ma si sta riverberando nel Web come una goccia in uno stagno. Così grande la Rete Internet, eppure fattasi così piccola in quello che molti considerano la concentrazione mediatica più grande della storia recente, un “superbowl dei matrimoni” come hanno detto negli USA.
Interessante, dal nostro punto di vista, è osservare il fenomeno di reciproca influenza tra le due realtà: quella normale dell’evento in sé, trasmesso in diretta sulle televisioni e sul Web, e quella aumentata dal Web stesso, in grado di replicare teoricamente all’infinito ogni attimo moltiplicandone i punti di vista.
La visita al canale YouTube dedicato al matrimonio, YouTube/TheRoyalChannel, è già una buona dimostrazione di cosa riesce a fare il Web 2.0 in pochissimo tempo: grazie a una timeline sotto i video, il canale permette di scorrere avanti e indietro gli highlights del matrimonio, in uno scorrimento altamente spettacolare e funzionale dove l’utente monta il “suo” evento.
Se poi si visita Facebook e si fa una ricerca, si scopre come negli status stanno esplodendo le frasi dette durante la cerimonia, in particolare quel “I love you, you’re beautiful” del principe a cui Kate ha replicato con “Are you happy?”
Su Twitter, dal canto suo, dopo la diretta secondo per secondo, si trovano contenuti di ogni tipo, preziosi per scoprire il dietro le quinte e il lavoro dei media.
La favola così non finisce mai, il villaggio globale è come se non finisse mai di sognare. Una coazione a ripetere permessa dal Web e che sicuramente scomoderà nelle prossime settimane le analisi di psicologi e sociologi.
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