Osama Bin Laden, il primato di Twitter, fake e tormentoni

Sul Web impazza la notizia della morte di Osama Bin Laden. Molti dubbi sulla verità ufficiale, fotomontaggi e nuovi tormentoni.
Osama Bin Laden, il primato di Twitter, fake e tormentoni
Sul Web impazza la notizia della morte di Osama Bin Laden. Molti dubbi sulla verità ufficiale, fotomontaggi e nuovi tormentoni.

A poche ore dalla notizia dell’uccisione di Osama Bin Laden, il Web sta impazzendo. D’altra parte, i nuovi media e Internet hanno caratterizzato fin dall’esordio la figura di questo terrorista iper-mediatico.

Il primo social network protagonista dello scoop sulla morte di Bin Laden è stato Twitter. Il microblogging, che in questo momento posta sull’hastag #obl il numero vertiginoso di due tweet al secondo, è stato per la notizia della morte ciò che fu la CNN per la Guerra del Golfo. Nella storia dei cinguettii, il 2 maggio 2011 sarà probabilmente una data indimenticabile.

Il primo ad aver raccontato il blitz è stato un inconsapevole vicino di casa del terrorista, il consulente informatico Sohaib Athar, che dal suo account, alcune ore prima dell’ufficialità, ha raccontato quello che stava accadendo.

Sempre su Twitter, l’ex capo di gabinetto della Difesa ai tempi di Bush, Keith Urbahn, postava un’indiscrezione venti minuti prima dell’intervento di Obama. Da quel momento la morte di Bin Laden era già un trend, mentre tutti gli altri media non avevano ancora battuto una sola riga.

Un ruolo secondario ma molto importante ora che la notizia è stata data in pasto al mondo è quello di Facebook. Tutte le teorie dei complotti, inevitabili in caso come questi, le ironie e i nuovi tormentoni sono ospitati sul social network.

Si va dal gruppo “The guy who killed Osama” alle ironie sul fotomontaggio che una televisione pakistana ha prodotto e diffuso in tutto il mondo e che si è rivelata clamorosamente falso. Come dimostra l’immagine qui sotto.

A partire da questo clamoroso fake si sono moltiplicati i fotomontaggi, in cui ad apparire “uccisi” sono Silvio Berlusconi, o Gheddafi. Ma su Big F ci sono anche post molto più seri, come i complimenti dell’ex presidente George W. Bush al suo successore.

Anche il mistero sul blitz e sul cadavere di Osama, la sua sepoltura – a quanto pare molto frettolosa dopo un esame del DNA – stanno alimentando molti dubbi, tanto che un commentatore intelligente e ironico come Luca Sofri si aspetta già un fenomeno alla Elvis.

Un esempio? L’account @GhostOsama (35mila followers!) dove si immagina che il terrorista scriva dall’aldilà, con effetti esilaranti (“Hei Obama, posso vedere tua moglie nuda!”).

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