È dei giorni scorsi la notizia dell’uccisione di Osama Bin Laden, numero uno di al-Qaida, al quale da ormai un decennio si era attribuita la figura di leader del movimento terroristico capace di tenere in scacco la più grande potenza militare del pianeta. Una caccia all’uomo terminata con un blitz che, per la prima volta, è stato raccontato prima sulle pagine del Web 2.0 che su quelle della stampa o nei telegiornali.
Sohaib Athar, inconsapevole vicino di casa di Bin Laden, ha parlato su Twitter dell’operazione ancora prima che ne venissero a conoscenza i media di tutto il mondo. La notizia è rimbalzata in tutta fretta sulla grande Rete, e in poche ore è stato possibile localizzare geograficamente la residenza che ha ospitato le ultime ore dello sceicco.
Per trovare l’esatta posizione dell’edificio è sufficiente recarsi sulla pagina principale del servizio Google Maps, o in alternativa lanciare l’applicazione Google Earth, per poi digitare come chiave di ricerca la stringa “Osama Bin Laden, Pakistan”. Pochi secondi e la schermata conduce ad Abbott?bad, 70 Km dalla capitale Islamabad, località scelta come nascondiglio dall’ormai ex leader dell’organizzazione.
Anche la sezione News di bigG, ovviamente, sta riservando ampio spazio all’intera vicenda, con l’aggregazione delle notizie più importanti e gli aggiornamenti che costantemente giungono da ogni parte del mondo, sui dettagli del raid e con i commenti riportati dalle testate giornalistiche online.
YouTube, invece, raccoglie nel suo immenso archivio filmati di repertorio e nuovi reportage televisivi su Osama Bin Laden, sempre a disposizione per lo streaming e la visualizzazione. Quanto sta accadendo rappresenta l’ennesima dimostrazione di come Google, o più in generale le recenti evoluzioni della grande Rete, sia in grado di offrire strumenti capaci di ampliare e rendere più accessibili le informazioni, a beneficio dei navigatori e di quanti desiderano approcciare in modo interattivo l’approfondimento degli argomenti più disparati.