Il PlayStation Network non sarà riavviato oggi e probabilmente nemmeno durante il weekend. Sebbene Sony non avesse fornito date definitive, sembrava ormai assodato il fatto che “entro la settimana” (parole proferite dalla stessa Sony) i server avrebbero potuto essere riavviati. Così, invece, non sarà e per gli utenti la pazienza dovrà continuare anche oltre le due settimane e più di black-out fin qui sopportate.
Le parole di Patrick Seybold, responsabile per la comunicazione Sony, sono in questo caso oltremodo cesellate per non urtare la sensibilità dei gamer, ma il post non può sfuggire alla sostanza del messaggio: il gruppo non è ancora pronto a riavviare il servizio in condizioni di sicurezza e dunque per il momento tanto il PlayStation Network quanto Qriocity e Sony Online Entertainment rimarranno offline. Sony fin da subito aveva anteposto la sicurezza alla necessità di riavviare il network per il gaming e, in prospettiva del ripristino della piena funzionalità, i problemi di sicurezza si confermano invece più gravi di quanto l’azienda non si attendesse. Prendere tempo è a questo punto saggio e necessario (soprattutto alla luce delle gravi accuse piovute sul gruppo durante le audizioni al Congresso degli ultimi giorni), ma al tempo stesso estremamente scomodo nei confronti di una community ansiosa di poter tornare a giocare online sui titoli acquistati per la propria PlayStation 3.
Nei giorni scorsi Sony aveva spiegato che gli ultimi test erano in corso e che pertanto tutto era ormai pronto per il riavvio: “entro fine settimana” era diventato una sorta di promessa a cui ora il gruppo non sembra poter far fede. L’azienda spiega di dover procedere con test ulteriori e probabilmente il disguido è dovuto tanto al SOE (la cui violazione è stata scoperta in estremo ritardo) quanto alla minaccia di ulteriori attacchi da parte dei cracker durante il weekend in corso.
“Entro fine settimana” torna ad essere un più vago “il prima possibile”. Nel frattempo i giorni di stop sono ormai 18 e la pazienza della community va esaurendosi mentre Sony cerca una bussola con cui rimettere in pista tanto i propri server quanto le proprie strategie di comunicazione.