«Sogniamo una esperienza non limitata da distanze o device»: è in virtù di questo sogno che Steve Ballmer ha indicato la via di Skype al proprio gruppo ed ha portato Microsoft a firmare l’assegno da 8,5 miliardi di dollari con cui avviene il passaggio di proprietà. Nella conferenza stampa di presentazione dell’accordo l’obiettivo è anzitutto quello di spiegare perché si sia arrivati ad una operazione di questo tipo e perché Microsoft creda con tanto ardore in Skype.
Ha parlato anzitutto Steve Ballmer, CEO Microsoft, il quale ha posto in evidenza quanto Skype possa significare per la comunicazione. Microsoft in questo ambito ha già molti elementi, ma manca di un filo connettivo in grado di tenere unita l’intera offerta: Skype può essere questo elemento chiave, può rappresentare il real-time ovunque e con qualsiasi dispositivo. Ma non solo: per evidenziare la bontà del gruppo acquisito, Microsoft ha sottolineato la forte crescita (600 mila nuovi utenti al giorno) e la grande attività che il sistema porterà al gruppo (207 miliardi di minuti di conversazione nel 2010). Gran parte delle comunicazioni, inoltre, avviene per mezzo video ed è su questo aspetto che Microsoft pone l’accento per esplicare ove il mercato stia andando tanto in mobile quanto in salotto: una videocamera, un sistema di comunicazione e la magia dell’immagine in real-time.
L’accordo, spiega Ballmer durante la conferenza, è avvenuto formalmente il 18 aprile scorso a seguito delle trattative tra Microsoft e Silver Lake (capofila della cordata di investitori che a suo tempo aveva rilevato Skype da eBay). La firma è avvenuta nella giornata di ieri e fin dal prossimo fine settimana il management Microsoft sarà in Europa per far visita alle sedi Skype in loco (con tappa, quindi, a Londra e Tallin).
Prima conseguenza dell’operazione è la nascita della Microsoft Skype Division, capitanata da Tony Bates e focalizzata sulla crescita di Skype in parallelo all’integrazione del servizio nelle altre proprietà Microsoft. Ballmer ha voluto precisare che il gruppo supporterà tutte le versioni di Skype fin qui rilasciate, ivi compresa una applicazione come quella per iOS fortemente utilizzata su iPhone e iPad 2.
Tony Bates per contro ha rimarcato le opportunità di monetizzazione che Skype ancora può sfruttare tanto in ambito business quanto in ambito consumer (anche e soprattutto in termini di advertising). Skype si trova oggi al centro di tre trend in forte crescita: il social, il video ed il mobile. Skype ne rappresenta l’intersezione nel mondo del VoIP e Microsoft ha le risorse e le ambizioni necessarie per consentire al gruppo di mettere in evidenza al meglio tali opportunità.
Al momento non sono state offerte roadmap di intervento relativamente all’integrazione tra i servizi, ma il tutto dipenderà fortemente dai tempi di approvazione dell’accordo da parte delle autorità antitrust. Microsoft conta comunque di chiudere l’operazione entro la fine dell’anno, dopodiché Skype potrà essere parte integrante del gruppo mettendo a disposizione la sua tecnologia per migliorare Lync, Kinect, Outlook, Messenger, Bing ed ogni altro elemento che l’azienda coinvolgerà nel progetto.
E le parole di Ballmer sembrano essere state sufficientemente convincenti: le azioni MSFT, partite nel pre-market con un ribasso del 2.5%, si sono assestate nei momenti successivi alla chiusura della conferenza a -1.4%: non male per un gruppo che ha appena comunicato agli azionisti una spesa pari a 8.5 miliardi di dollari.
[nggallery id=216 template=inside]