Netflix supera BitTorrent in Nord America

Netflix cresce sempre di più e nel Nord America ha superato BitTorrent. Un risultato che, però, potrebbe portare ad uno scontro con gli ISP.
Netflix supera BitTorrent in Nord America
Netflix cresce sempre di più e nel Nord America ha superato BitTorrent. Un risultato che, però, potrebbe portare ad uno scontro con gli ISP.

Netflix cresce negli Stati Uniti e, secondo gli ultimi dati disponibili, il sito vede aumentare giorno dopo giorno il traffico consumato occupando ormai gran parte del consumo di banda realizzato nel nord America. Per Netflix è questo sicuramente un dato positivo che, però, deve fare i conti con la decisione degli ISP di introdurre limitazioni di banda in modo da vincolare i flussi in streaming, cosa che potrebbe in futuro andare a penalizzare una ulteriore espansione da parte del gruppo.

L’impatto di Netflix tanto sul mercato USA quanto su quello canadese (ove ha raccolto 800.000 abbonati in pochi mesi) è di enorme entità: l’importanza di questi dati viene dal fatto che il traffico di Netflix ha ormai superato quello di BitTorrent, notoriamente una delle fonti più diffuse per il download di film, ma la cui distribuzione è spesso e volentieri legata più a fonti illegali che non a materiale lecito ai sensi delle norme sul copyright.

Proprio la minaccia di riduzione della banda da parte degli ISP non ha pertanto scoraggiato Netflix, che ha incontrato la FCC e, tramite il suo CEO Reed Hastings, ha dichiarato che ogni limitazione non potrà che rivelarsi come un freno alla spinta innovativa che la Rete determina. La Net Neutrality diventa in tal senso un aspetto che il gruppo intende difendere con forza perché soltanto una rete pienamente democratica potrà garantire tanto agli utenti quanto ai maggiori servizi di poter operare senza problematiche di sorta.

Bisogna infine ricordare che l’aumento del traffico di Netflix non corrisponde ad un aumento di traffico in scala globale: al contrario, il traffico si sta spostando. Così, se fino a pochi anni fa YouTube guidava la classifica, oggi il servizio di video-sharing di Google rappresenta solo l’11% del totale. Nuovi servizi crescono, ed il loro impatto sulle abitudini di consumo implica una domanda sempre più esigente ed un’offerta sempre più vincolata ad investimenti crescenti.

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